sabato 31 dicembre 2011

VEGLIONE RISTRETTO


Sono le 18.59, ho già cenato, mi sincronizzo col fuso orario di Islamabad e vai col conto alla rovescia -10, -9, -8, -7, -6, -5, -4, -3, -2, -1 ALLLEEEEEEEEEEEE BUONANNO., POP POP POP  Fsssss-fiiiiiiiiihiiiiiiiiiiiiiiiiiii PUM-BATA-TRA'-RACA-RACA-TUM-FIIIIIIIIIIHHH-PUM TA TA TA' eeeeeeeh, PEPE'PEPEPE'PEPE'PEPEPEPE'PEPE'...

venerdì 23 dicembre 2011

L'USCITA DI SCENA


Un mio commento ad un post in uno dei blog di Tatiana il giorno 1 dicembre del 2008 (trovato spulciando i miei archivi) e dato che è un po' natalizio...


Dunque, prima si arrivi a conclusioni azzardate occorre specificare che l’autore scrisse questa canzone durante un periodo in cui, indebitato fino al collo, si trovava nella necessità di comprare una macchina nuova e accendere un nuovo mutuo in banca, con lo stress che da mesi gli impediva di raggiungere un’erezione soddisfacente e gli strozzini che quotidianamente andavano a bussargli alla porta. Nella più totale disperazione decise quindi di scrivere una letterina a Babbo Natale, nella prima versione infatti il ritornello diceva “Quel che piacerebbe a me è una rateizzazione infinita a tasso zero / quel che piacerebbe a me è una potenza virile incredibile, più o meno / quel che piacerebbe a me è che almeno Babbo Natale fosse vero…”, purtroppo per una terribile fatalità, nell’imbustarla fece confusione con dei foglietti e finì per spedire una bellissima canzone che aveva sonorità decisamente solari e che lui aveva scritto molto tempo prima, al Polo Nord (ma recapitata poi accidentalmente dalle poste italiane a casa di Pau dei Negrita - avrete già capito di che canzone sto parlando) mentre portò la letterina in sala prove, dove, dopo aver sentito il testo, gli altri componenti del gruppo lo presero a sputi in faccia. Accortosi della magagna, e con l’assoluta convinzione che gli altri membri del gruppo l’avrebbero preso presto a pugni, sistemò al volo la canzone e il ritornello si trasformò dunque in: quel che piacerebbe a me è una specie di neutralità (ovvero spero di non prenderle almeno stasera) a passione zero (ovvero c’ho messo più passione a scrivere la letterina a Babbo Natale e spero che loro ci mettano ancora meno passione a menarmi) quel che piacerebbe a me è un’indifferenza orribile (ovvero speriamo che gli altri rimangano indifferenti a quello che sto cantando) più o meno…

martedì 20 dicembre 2011

AL CINEMA CON GAUDIO

LE IDI DI MARZO -  Lo spettatore si trova immediatamente spiazzato: credeva di vedere un film su Giulio Cesare e invece si becca George Clooney candidato alle primarie in Ohio.

IL GATTO CON GLI STIVALI - Un bel micio con un paio di curiose calzature si inventerà di dover affrontare incredibili avventure alla ricerca di un tesoro perduto, e tutto come scusa per non farsi sterilizzare dal veterinario.

SHERLOCK HOLMES - GIOCO DI OMBRE. Ambientate nel 1800 si narrano le gesta di un investigatore e  del proprio fedele assistente intenti a sembrare il più distanti possibile dall'immaginario comune dei noti romanzi, il tutto mentre il defunto Sir Arthur Conan Doyle, ai giorni nostri, si rotola bellamente nella propria bara.

sabato 17 dicembre 2011

L'INSISTENZA DI UN BABBO NATALE

Ah, fosse facile scrivere un post quanto trovare un nuovo layout al blog!
Il fatto è che non trovo ispirazione, buio totale, nemmeno quel lumicino che di tanto in tanto giusto quelle due righe me le fa anche scrivere. Non che sia un periodo particolarmente brutto. Poco entusiasmo, tutto qui. Ecco, sì, mi manca la voglia più degli argomenti.

Intanto Babbo Natale continua a mandarmi mail con allegati un po' sconci, un po' sciocchi, un po' divertenti. Io a Babbo Natale non ci credo, così gli ho risposto schiettamente "Caro Sig. Babbo Natale, io a Lei non ci credo, La prego di smettere di intasarmi la casella della posta elettronica con le Sue sciocchezzuole. Cordialmente."
Lui non molla, continua a inviarmi roba tipo il filmino del pinguino che fa marameo all'orca assassina, quello del neonato che cade da in cima l'Empire State Building e rimbalza cadendo incolume nel carrello della spesa di un senzatetto, la foto del tizio che si è fatto tatuare le strisce pedonali sulle natiche, oppure la vignetta in cui viene svelato che le sue renne volano grazie alla propulsione delle proprie puzzette. Ho provato a segnalarlo come spam ma evidentemente grazie a qualche suo potere magico riesce a eludere il filtro anti-spamming, al che mi trovo costretto a inviargli una mail con in allegato scansione della letterina scritta di mio pugno con la lista dei regali che desidero ricevere; credo infatti che funzioni così: se non riceve un numero prestabilito di letterine non gli pagano lo stipendio.

giovedì 24 novembre 2011

L'EPICA BATTAGLIA TRA IL BENE E IL MALE FINISCE ANCORA UNA VOLTA PARI E PATTA

Il mio lettore MP3 non si accende più, è ancora in garanzia, lo porto al negozio in cui l'ho comprato. L'addetto fa un paio di tentativi per verificare quello che dico, e conferma, non si accende, non va. Mi dice che devo occuparmi io di portarlo all'assistenza, che loro non fanno quel tipo di servizio. Replico con disappunto, spiegandogli che per legge, poiché il prodotto è ancora in garanzia ed è stato acquistato presso il loro punto vendita, devono essere loro ad occuparsi di mandarlo in assistenza e assicurarsi che venga riparato. Insiste di no, mi fa leggere sul suo computer le loro procedure, se proprio voglio che se ne occupino loro mi costerà 60 euro+IVA. Ribadisco che non funziona così e che se non esiste una loro procedura che se la inventino. Chiedo di parlare con il direttore. Mi fanno aspettare. Ancora uno scambio di battute con un altro addetto venuto a portare rinforzi, mi arrabbio, mi trema un po' la voce ma mi controllo, non voglio passare dalla parte del torto e poi so che anche se riuscissi ad avere ragione di tutta la faccenda sono un po' preoccupato che poi me la facciano pagare creando inconvenienti e ritardi qualora si occupassero di mandare l'apparecchio in riparazione. Chiedo di parlare con il direttore. Dicono che l'hanno chiamato ma non arriva. Mi spazientisco, sto per andare alla cassa per chiedere che mi chiamino sto benedetto direttore ma mi fermano. Il primo addetto con voce soave e flautata mi spiega che ha ricontrollato e  sì, esistono due possibilità, o mi arrangio io, o se ne occupano loro, l'unico inconveniente è che se lo fanno loro i tempi si allungano di almeno una settimana (lo sapevo). Io resto sulle mie posizioni, replico che il tempo non mi interessa, non voglio farmi carico della seccatura di portare il prodotto in assistenza (anche perché in genere il negozio di assistenza si trova lontano e il sabato è chiuso, così oltre a perdere tempo dovrei spendermi delle ferie per farlo). Nel frattempo ci raggiunge il direttore, l'addetto lo tranquillizza subito con tono affettato, spiegando che voglio che se ne occupino loro, il direttore sottolinea sempre il rischio che i tempi si allunghino per questioni tecniche. Io dico che preferisco così. Non aggiungo altro anche se potrei fargli presente che l'addetto aveva inizialmente negato quella opzione cercando di farmi desistere dicendo che avrei dovuto pagare, ma per magnanimità, e anche perché temo rappresaglie sulla tempistica, evito di farlo. Tutto risolto, l'addetto apre la pratica, lascio a loro il lettore e torno a casa. Dopo circa una mezzora, nel frattempo sono tornato a casa, mia madre mi annuncia che hanno telefonato dicendo che l'hanno già riparato, anzi dice che adesso funziona e se voglio posso andare a riprenderlo. Vado, mi spiegano che bastava resettarlo, c'era un trucchetto sul sito del prodotto (escludendo di poterlo riparare non ci avevo nemmeno pensato), ringrazio e contento me ne vado.

mercoledì 23 novembre 2011

QUANDO MENO TE L'ASPETTI... ARRIVA UN OROSCOPO

Un sedicente tecnico della società elettrica si presenterà alla vostra porta dicendo di aver bisogno di controllare il contatore. Purtroppo di truffatori di questo tipo è pieno il mondo, e in genere prendono di mira gli anziani, i bambini, le persone deboli e quelle che sembrano abbastanza idiote da crederci. Non chiedetevi a quale categoria appartenete, ma piuttosto ditegli che non siete collegati alla rete elettrica perché nel vostro gabinetto avete ricavato una centrale a biogas che produce abbastanza watt da rendervi autosufficienti, invitatelo a vederla e quando meno se l’aspetta chiudetelo dentro il WC in cui avete da poco evacuato abbondantemente trascurando di tirare lo sciacquone perché in quel momento lui suonava alla porta. Dopo una mezzora di esposizione ai vostri miasmi lasciatelo libero, uscirà pallido e ben deciso ad abbandonare la via del crimine.

giovedì 10 novembre 2011

IN FILA

Ahimé, non posso obbligare nessuno ad amarmi, e anche se potessi non lo farei. Se si potesse comprare l'amore non lo comprerei, ma resterei in attesa che qualcuno lo venisse a comprare da me.

(Attenzione! Per quanto possa sembrare difficile da credere, nessun congiuntivo o condizionale è stato maltrattato durante il componimento del succitato pensiero)

giovedì 3 novembre 2011

AEROSTATO

My friends are so depressed
I feel the question of your loneliness
Confide..., 'cause I'll be on your side
You know I will, you know I will
(Red Hot Chili Peppers - My Friends - ONE HOT MINUTE - 1995)

Mi sbaglierò, ma un tempo si era tutti molto più amici. Che poi detto da me che sono un solitario assoluto non ha molto senso. Sarà anche il contesto storico, ma a volerci pensare, anche solo tre anni fa, ci si fidava già di più gli uni degli altri.Sarà anche colpa del fatto che sto invecchiando pesantemente, e l'amicizia quando si spegne diventa una zavorra, e io non voglio essere una palla al piede, e tanto più che sono una persona su cui non puoi contare. Sarà che c'è sempre il solito guastafeste che si approfitta della nostra amicizia per chiedere favori, e ogni volta che qualcuno mostra simpatia nei nostri confronti c'è da chiedersi: lo fa perché gli servo? 

domenica 30 ottobre 2011

L'OROSCOPO DI QUEL SEGNO LI' - PARTE SECONDA

Nel pomeriggio coglierete di sorpresa la moglie del fornaio intenta a forarvi le gomme e a sfregiarvi la carrozzeria della macchina, si è accorta che il marito fornaio ogni mattina viene a consegnarvi pane e brioches calde ed è convinta che abbia una storia d’amore con voi (in realtà passa le notti in balera con una di 20 anni più vecchia e vi porta pane e brioches unicamente per comprare il vostro silenzio). Prendetela da parte e spiegatele che sapete tutto del suo vizio per i videopoker e del patrimonio che ha già sperperato. Lei per evitare che lo sappia il marito scipperà davanti alle posta una vecchietta che ha appena ritirato la pensione, pagherà carrozziere e gommista che sistemeranno i danni alla vostra macchina e d’ora in avanti passerà i sabati pomeriggio a lavarvela.

mercoledì 26 ottobre 2011

MARCHINGEGNO?

Amico che in google cerchi "quanto costa un matrimonio elettrico per tapparelle" e giungi in questo mio blog, sappi che io ti stimo.

venerdì 14 ottobre 2011

BIDIBLUM

Ah, l'ho sentito accidentalmente in una pubblicità alla radio, il suono che segnala l'arrivo di un messaggio su MSN, quel fantastico "bidiblùm" che non sento più da parecchio perché per problemi tecnici ora riesco a chattare solo collegandomi direttamente dal sito e lì non si sente. Quanti ricordi, ma più dei ricordi quella bella sensazione di intimità, quelle notturne conversazioni talvolta senza un senso scandite da quei piccoli tuffi al cuore, quelle tre piccole note che annunciavano la tua risposta. I "buonanotte" strascicati, e quel sottile dispiacere nel dover troncare una piacevole conversazione. E quel magnifico trovarsi che non si può spiegare a parole.  

giovedì 13 ottobre 2011

IL SEME

Ho piantato un seme di zucca. In ufficio da un paio di mesi giaceva incolta una modica quantità di terriccio misto a corteccia e schifezze varie, recuperato dalla donna delle pulizia da uno dei grossi vasi di primule all'ingresso, quando una delle mie colleghe aveva scoperto nella mela che stava mangiando un seme che stava già mettendo radici, e noi, speranzosi di far crescere un melo in ufficio, avevamo raccolto quella terra in una mezza bottiglia di plastica, forata sul fondo e posta su un piattino di carta, piantato e irrigato il seme che dopo un paio di giorni sembrava attecchire ma poi morì. Avevamo sperato di ottenere i miracolosi risultati di qualche mese prima quando, per fare uno scherzo alla collega che si spacciava per amante della natura ma che aveva trascurato la piantina che teneva in ufficio tanto da ridurla a un misero rametto d'erba mezzo secco, decidemmo di piantare 3 fagiolini. Fagiolini che nel giro di una settimana crebbero di due spanne, la nostra collega quando lo scoprì dapprima si mostrò divertita ma con il tempo prese in antipatia quelle piantine che svettavano sopra la sua e un dì decise di sradicarle. Le zucche in realtà si seminano in aprile-maggio, me lo spiegava mia madre ieri quando le ho chiesto dei semi che avevo lasciato fuori ad essiccare. Io comunque ne ho preso uno e oggi l'ho piantato, che non si sa esattamente in che stagione sia il nostro ufficio.

mercoledì 12 ottobre 2011

L'OROSCOPO DI QUEL SEGNO LI'

(QUANDO NON SAI COSA SCRIVERE BUTTA DENTRO UN OROSCOPO CHE FAI SEMPRE BELLA FIGURA)

Il vostro fornaio non fa più il pane buono, sta fuori la sera a fare le ore piccole, torna a casa tardi a dormire e si sveglia che sono già le 11 del mattino, che il pane sia lievitato o meno lui lo mette in forno, se poi qualcuno si lamenta che lo vuole prima, glielo insacca ancora crudo e arrivederci. Voi accidentalmente scoprite che ha preso una sbandata per una di 20 anni più vecchia, per questo passa le notti in balera o alla sala bingo. Sua moglie non sospetta nulla o forse finge perché, all’insaputa di lui, ha preso il vizio dei video-poker e ha già sperperato un patrimonio. Alla prima occasione prendete il fornaio da una parte e fategli capire che sapete tutto, lui per evitare che la moglie lo scopra, pretenda il divorzio e chieda gli alimenti, da quel momento in poi, prima di rincasare, passerà da un altro fornaio per potervi poi consegnare a domicilio pane e brioches ancora calde.

martedì 11 ottobre 2011

DALL'ALTRA PARTE

Stamattina, sfogliando il quotidiano locale, una foto vista trai necrologi paradossalmente mi ha fatto simpatia. Era l'anniversario di morte di questa  ragazza sui 30-35 anni, un po' paffutella.
C'era questa foto, che poi credo fosse una fototessera di quelle che si fanno per la patente o per la carta d'identità, con questa ragazza con la tipica espressione seria, ma con gli occhi che osservavano qualcosa alla sua destra. Nelle altre foto tutti gli altri  che guardavano dritto nell'obbiettivo come a scrutare tristi, arcigni, spensierati o allegri, chi li stava ora osservando su quella pagina di giornale, e poi lei, che guardava altrove. Mi ha fatto tenerezza, mi sarebbe piaciuto conoscerla, capire perché fosse stata scelta proprio quella foto, forse i suoi cari non avevano molte foto di lei, un po' come me che a parte le fototessera ho giusto qualche autoscatto buffo. E me la immagino dal fotografo che prima di stamparle gli propone di rifarle e lei che scuotendo le spalle dice che vanno bene anche così. Oppure in quei baracchini per fototessere fai-da-te, che si distrae mentre scatta il flash.  

sabato 8 ottobre 2011

INTERNET NON E' PIU' ROTTO

Forse nessuno si è accorto della mia breve assenza, problemi con la chiavetta internet. Orfano del web mi sono ritrovato con molto più tempo libero, tempo che prima impiegavo a vagare svogliatamente senza meta trai meandri del www. Così ho potuto scrivere almeno un post al giorno e li ho pubblicati tutti oggi mantenendo la data originaria in cui li ho scritti (dal 28/09 ad oggi).

IL PREMIO NOBEL PER LA PACE

(POST CHE NON HO POTUTO PUBBLICARE PERCHE' AVEVO INTERNET ROTTO)

Il mio personale Nobel per la pace va a quella persona di cui non conosco il nome. Quella persona che ancora per un anno ha sopportato la musica a tutto volume del proprio vicino, che nonostante le proteste portate avanti civilmente, spesso si protrae fino a tarda sera. Quella persona che deve subire quell’arrogante e rumoroso vociare da avvinazzato ad ogni ora del giorno e della notte. Quella persona che più volte ha chiesto aiuto a vigili, polizia, carabinieri, i quali, come del resto tutti gli altri inquilini del palazzo in cui vive, si sono arresi e ormai gli rispondono che non possono farci niente. A lui, che deve sopportare i mozziconi di sigaretta che si ritrova quotidianamente infilati, sempre dallo stesso vicino, nella cassetta della posta, e l’auto di quel maledetto che si ritrova sempre parcheggiata davanti all’uscita del garage, che quando ne sollecita, sempre civilmente, la rimozione ottiene solo talvolta che il vicino coprendolo di insulti scenda a spostarla, mentre il più delle volte quell’idiota manco si muove dal letto, ignorandolo mentre gli suona incessantemente il campanello alle 7 del mattino. Il mio premio va a lui, che si è ridotto a parcheggiare la macchina in strada pur di non doversela trovare bloccata e dover ricorrere suo malgrado ai mezzi pubblici. A lui che negli insopportabili pomeriggi di caldo estivo afoso, pur con un sovrumano sforzo, è riuscito a non perdere il lume della ragione davanti all’ennesimo dispetto del vicino. A lui che ha desistito dai suoi propositi omicidi. A lui che pur conoscendo quell’inferno in terra ha resistito alla tentazione di mettere a fuoco il palazzo. A lui che ha tenuto a freno quel lato oscuro di sé che avrebbe potuto fargli commettere l’irrimediabile. A lui va la mia STIMA e il mio NOBEL PER LA PACE.

venerdì 7 ottobre 2011

DISCORSI VUOTI

(POST CHE NON HO POTUTO PUBBLICARE PERCHE' AVEVO INTERNET ROTTO)

Le solite parole, i soliti modi di dire, il solito cliché, i soliti “più che altro lo faccio per…”, gli “oh, ciao, tutto bene?” mentre pensi che non sai che altro dire. I miei continui ripetere: “che due co…”, “che vitaccia”, “che pazienza che ci vuole… con le donne”. Senza contare i “grazie” detti a sproposito per abitudine quando in realtà è il nostro interlocutore che dovrebbe ringraziarci, ma rotolano fuori in automatico per chiudere in fretta una telefonata, quando la conversazione non è interessante e occorrono un tot di parole per riempire l’imbarazzo di un minuto. I maledetti avverbi che servono per diluire: sinceramente, momentaneamente, veramente, attualmente, francamente, momentaneamente, probabilmente. Che quando hai alla portata di mano la persona su cui vorresti fare colpo, gli argomenti accumulati fino al giorno prima improvvisamente svaniscono, e soffochi l’esigenza di parlare, fingi indifferenza per non essere banale.

giovedì 6 ottobre 2011

SIMILORO

(POST CHE NON HO POTUTO PUBBLICARE PERCHE' AVEVO INTERNET ROTTO)

Il dormiente svegliatosi turbato e scosso cinque minuti prima della sveglia, accorgendosi che il suo appartamento era stato svaligiato, realizzò che i sogni della notte passata e ciò che quel mattino custodiva in bocca non potevano proprio definirsi di un metallo pregiato.

mercoledì 5 ottobre 2011

DEL FATTO CHE LE COSE BELLE CAPITINO AGLI ALTRI

(POST CHE NON HO POTUTO PUBBLICARE PERCHE' AVEVO INTERNET ROTTO)

Davanti ad una fotocopiatrice Tizio ha invitato la collega ad uscire una sera per una pizza, lei ha accettato e ora sono felicemente sposati con prole. Alla radio Caio racconta di aver conosciuto la sua ragazza durante una vacanza, attualmente ogni week-end fa la spola Verona-Perugia, soffre per la lontananza, non gli pesano i viaggi, ed è felice. Sempronio è rimasto solo tutta una vita, poi un giorno che non ci sperava più in una chat ha conosciuto una donna uscita da poco da un matrimonio infelice, e ora convivono insieme felici. Quanto costa ad un braccio tendersi e allungarsi per cogliere un frutto nel momento che questi è maturo tanto da staccarsi dal ramo al solo tocco? Tu questo Curzio non lo sai, vero? Tu e il tuo dannato cuore foderato di antimateria.

martedì 4 ottobre 2011

RISVEGLIO MUSCOLARE

(POST CHE NON HO POTUTO SCRIVERE PERCHE' AVEVO INTERNET ROTTO)

Dopo una mattina in piscina o dopo una corsa nel pomeriggio, sono tutto sommato piacevoli i dolorini che si manifestano nell’immediato, altra cosa invece la sensazione di affaticamento che si palesa giusto due giorni dopo.

lunedì 3 ottobre 2011

LA TAPPARELLA

(POST CHE NON HO POTUTO PUBBLICARE PERCHE' AVEVO INTERNET ROTTO)

Mi piace sempre raccontare il motivo che mi ha spinto a scegliere questo come titolo del blog. Alcuni credono si riferisca al titolo della canzone di Elio e le Storie Tese, ma non è così. Il mio primo blog lo battezzai PER IL ROTTO DELLA CUFFIA, il secondo IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA, li avevo aperti entrambi su splinder; se non ricordo male successivamente trasferii il secondo su iobloggo e al contempo ne aprii uno nuovo (sempre su iobloggo) con titolo CUPIDO. Alla fine rimase solo CUPIDO, blog che tiravo avanti un po’ a stento, anche con lunghe assenze, il titolo poi non è che ci azzeccasse molto così decisi di cambiargli nome in ANGELO.G. Ora entrano in gioco le password, per quanto sia buona norma cambiarle frequentemente sappiamo tutti che, per comodità, lo si evita; anche perché sarebbe come cambiare continuamente le chiavi di ogni stanza della propria casa, alla fine ci si ridurrebbe a non sapere più quale chiave apre quale porta. A quel tempo, ma anche ora, le autorizzazioni all’accesso internet erano poche, io non fui tra quelle, gli utenti autorizzati avevano ognuno la propria password che volendo potevano cambiare a piacimento, i colleghi “informatici” che le gestivano avevano però forgiato anche un utente generico a proprio uso con una password che conoscevano solo loro. Con il passare del tempo la password rimase sempre la stessa, in primo luogo perché sarebbe stata una scocciatura inventarne una nuova da condividere ogni volta, in secondo luogo perché non ce n’era l’esigenza dato che essendo generica non potevano accorgersi facilmente dell’utilizzo da parte di terze persone. A qualcuno di questi “informatici” capitò di confidare utente e password a qualche persona amica, e a quella persona amica capitò di confidarla ad un collega amico mio e indovinate come andò a finire? Sì, anch’io venni a conoscenza dell’utente e della chiave che apriva tutte le porte (si fa per dire).Un altro collega amico mi aveva aiutato a sistemare le impostazionI del browser affinché mi fosse possibile collegarmi al server (ricordo che salvai le istruzioni in un file di testo chiamato PROMETEO) ed infine riuscii a connettermi. Fui molto parsimonioso nell’usarla, anche perché in precedenza ci ero già rimasto scottato,ah, bei tempi, quando agli albori i colleghi usavano come password i loro nomi di battesimo, i maledetti “informatici”avevano scoperto lo stesso utente connesso su due PC differenti, e approfondendo erano giunti a me, però non fui ripreso da nessuno, vennero semplicemente cambiate le password/nome di battesimo. Con la password generica quindi mi sentivo meno a rischio, il collegamento di casa poi faceva le bizze cosi avevo stabilito di collegarmi in ufficio per pochi minuti, controllavo la posta e ogni tanto facevo una scappatina al blog, poi staccavo. Un giorno però arrivò una fattura per il servizio internet molto più salata del solito, una montagna di gigabytes scaricati. I miei sospetti caddero immediatamente su uno stupido collega che aveva l’autorizzazione a connettersi e che la sera si fermava a fare straordinari per scarica interi film, ma non è detto che solo lui lo facesse. Arrivò a tutti una mail di avvertimento dalla direzione che suggeriva di fare attenzione e ridurre l’uso di internet non necessario.Io ero abbastanza tranquillo, non mi sentivo colpevole, ma venni preso dal terrore che cominciassero a fare controlli e che riuscissero a risalire a siti da me visitati e di conseguenza al mio blog, che si chiamava proprio come me; da lì a farmi diventare il capro espiatorio il passo era breve per cui decisi di agire in fretta, appena a casa cancellai il blog e decisi di riaprirne un altro con un altro URL, ma che titolo dargli? Dato che avrei riciclato il template del blog precedente che includeva una tapparella disegnata da me che tramite barra di scorrimento poteva essere alzata scoprendo i post il cui sfondo, man mano che si scorreva, era un cielo diurno che andando avanti diventava notturno (anch’esso da me disegnato), decisi frettolosamente di chiamarlo così: LA TAPPARELLA.

domenica 2 ottobre 2011

LA SINDROME DEL DOBERMANN

(POST CHE NON HO POTUTO PUBBLICARE PERCHE' AVEVO INTERNET ROTTO)

Come quella razza di cani che dopo 3 anni impazziscono, la nazionale italiana di rugby tiene testa a squadre importanti come l’Australia e l’Irlanda per tutto il primo tempo, nel secondo tempo appena subisce la prima meta si sfalda come neve al sole, perde il lume della ragione e addio quarti di finale. Andando avanti così tanto vale mozzargli la coda e tagliargli le orecchie a punta. P.S. per Parisse e soci: ovviamente sto scherzando, voglio bene a tutti, in particolare a Castro e Totò, a presto.

sabato 1 ottobre 2011

DISCORSO

(POST CHE NON HO POTUTO PUBBLICARE PERCHE' AVEVO INTERNET ROTTO)

Ecco il discorso che farò appena eletto sindaco: carissime concittadine e cari concittadini, ringrazio tutti quelli che dandomi la loro fiducia mi hanno votato, ci tengo a dire fin da ora che sarò comunque il sindaco di tutti, ciò non di meno i miei oppositori verranno fucilati a salve su pubblica piazza. Tra i punti principali del mio programma c’è la sicurezza stradale e vi informo che un gruppo di stradini si è già messo all’opera a disegnare nuove strisce pedonali che non potranno più definirsi propriamente zebre in quanto su mio suggerimento verranno disegnate, a pois, tigrate, maculate, a losanghe ed infine mimetiche. Inoltre è già in via di progettazione una rotatoria a due piani al centro della quale verranno posizionati due autovelox fissi, tre semafori e un passaggio a livello. Per quanto riguarda il centro storico ho venduto la torre civica al mio kebabbaro di fiducia, che è ora di finirla di concedere tutti gli edifici più importanti alle banche. Per quanto riguarda i rifiuti e la pulizia delle strade, verranno installati cestini, bidoni e diversi generi di contenitori per la raccolta differenziata ad ogni angolo, in deroga al codice penale chiunque vedrà qualcuno gettare rifiuti al di fuori di tali contenitori avrà l’obbligo, a scelta, di tirargli una pedata nel sedere, prenderlo di peso e infilarlo nel primo bidone disponibile, fargli ingurgitare ciò che ha gettato, investirlo (anche sulle strisce), farlo secco e occultarne il cadavere nel contenitore dell’umido. Per quanto riguarda la recente scoperta di un intricato labirinto di gallerie scavate da un manipolo di nutrie al di sotto del suolo cittadino, è previsto di sfruttare tali gallerie per l’installazione di una mini-metropolitana che si adopererà per portare i bambini a scuola, le nutrie catturate verranno incatenate e obbligate a far girare un perno gigante che servirà a dare energia alla stessa. [D’un tratto da dietro la banda del paese si palesa un drappello di arcieri che scagliano frecce al mio indirizzo. Stupiti insieme agli altri astanti che le frecce attraversino la mia persona lasciandomi incolume si accorgono che quello che si trovano davanti non è nient’altro che il mio ologramma. Io, da in cima al tetto del municipio, ridendo sguaiatamente, lascio tutti basiti gettandomi giù e allontanandomi sparando ragnatele dai polsi alla maniera di Spiderman] .

venerdì 30 settembre 2011

ASTINENZA? NON PROPRIO

(POST CHE NON HO POTUTO PUBBLICARE PERCHE' AVEVO INTERNET ROTTO)

Posso fare tranquillamente a meno di internet, non è che sto male o che altro. Mail importanti non è che ne ricevo, le solite newsletter varie che cestino senza leggere, il solito spamming da eliminare, sempre il dannato FB che reclama infame la mia presenza (machevvoi? Nessuno mi ha lasciato messaggi in bacheca, e sì, lo so, non mi collego da una settimana, e allora?). Quello che mi manca è avere a portata di mano tutte le risposte. L’altro giorno in ufficio si parlava del vaso di Pandora, non ne ricordavo bene la storia così, se avessi avuto ancora internet disponibile, la sera stessa sarei andato a cercarmi un po’ di info nel web; fortunatamente è venuto in mio soccorso il dizionario dei miti greco-romani che tengo sempre a portata di mano. Il vecchio Tuttocittà poi mi ha aiutato a trovare la via a me sconosciuta in cui si trova l’assistenza tecnica per la mia chiavetta internet. Ma per il resto? Chi mi aggiorna sulla classifica per gironi della coppa del mondo di rugby? Dove trovo informazioni riguardo ai Monaci del Surf che suonano una versione della Marcia Imperiale di Star Wars con le chitarre elettriche? E il testo di una certa canzone? E gli orari dei cinema? E mille altre curiosità che mi vengono in mente e poi dimentico? E ultimi ma non meno importanti, come faccio senza i blogghettini che in genere frequento? Si saranno accorti della mia assenza? Certamente no, commento poco e di media pubblico un post ogni dieci giorni. Ah, ma quando torno vedranno se non ne pubblico uno al dì, così la prossima volta che manco eccome se se ne renderanno conto.

giovedì 29 settembre 2011

TARME

(POST CHE NON HO POTUTO PUBBLICARE PERCHE' AVEVO INTERNET ROTTO)

Ho rifiutato di partecipare alla pizza organizzata dai compagni di classe delle superiori venerdì scorso. A parte il fatto che accuso ancora disturbi di stomaco, ho deciso di non andarci quando ho realizzato che tutti insieme non sarei riuscito ad affrontarli. Ultimamente la mia autostima ha toccato minimi storici, temevo di darle il colpo di grazia confrontandomi con le loro luminose vite di persone fidanzate o sposate con figli, con i racconti dei luoghi magnifici che hanno avuto modo di visitare in tutto questo tempo, con le esperienze che li hanno aiutati a maturare, con le loro brillanti carriere, con le loro passioni infine coronate. Mi rendo conto ancora una volta di non appartenere al loro mondo, mio malgrado ne sono rimasto tagliato fuori, non sono riuscito a strappare quello straccio di felicità che credevo di meritare.

mercoledì 28 settembre 2011

CIGo

(POST CHE NON HO POTUTO PUBBLICARE PERCHE' AVEVO INTERNET ROTTO)

Segreti di Pulcinella, si va in cassa integrazione: qualcuno racconta di averlo saputo al bar, con tanto di dettagli riguardo alle condizioni. È incredibile come la gente del paese ne sappia sempre molto di più di noi che ci lavoriamo. Ufficialmente ce l’hanno comunicato lunedì tramite lettera consegnata a mano, ma tutti, bene o male, lo sapevamo già. E’ una riduzione di orario, non è che ci lasciano a casa, si lavorerà qualche ora di meno durante la settimana, di questi tempi poteva andarci peggio. Mi ha stupito l’umore divertito di noi tutti appena ci hanno consegnato la lettera, forse un ridere per non piangere, un mal comune mezzo gaudio. Abbiamo scherzato compilando e sottoscrivendo la dichiarazione INPS di immediata disponibilità ad aderire ad un percorso di riqualificazione professionale, con la sensazione di chi sta mettendo la propria esistenza nelle mani della provvidenza, mista a quella di chi sta caricando la pistola del proprio carnefice.
Nome.
Cognome.
Codice fiscale.
Nato il.
A.
Provincia.
Stato…?
Qualcuna: “cosa bisogna mettere in STATO?”
Qualcun altro: “ITALIA credo… o forse CELIBE?”
Io: “devi mettere D’EBREZZA”
Altri:“AH AHA AHAH AHH”
La collega: “se sei incinta però devi mettere INTERESSANTE!”
Altri: “AH AHA AHAH AHH BELLA QUESTA”
“SOLIDO?”

martedì 20 settembre 2011

OROSCOPO DI DOMANI, UN SEGNO A CASO

Domani qualcuno suonerà alla vostra porta, è Mr. Magoo (quel vecchietto mezzo cieco dei cartoni animati), ha sbagliato indirizzo. Voi lo farete comunque accomodare e gli offrirete un caffè, dopo un po’ però vi stuferete di averlo appresso, portatelo in aperta campagna e cercate di farlo perdere.

lunedì 12 settembre 2011

FRANCIA. ESPLOSIONE IN UNA CENTRALE NUCLEARE

Classifica delle persone a cui ho pensato con più apprensione una volta ricevuta la notizia:

1. Carla Bruni
2. Laetitia Casta
3. Marsiano... a pari merito con Vincent Cassel


Marsiano, ho il sospetto che tu non sia più in Francia, comunque fatti sentire.

domenica 4 settembre 2011

LANTERNA VERDE

Nel 1868 a Londra, agli incroci,  venivano appese delle lanterne verdi a mo’ di monito per stabilire di chi era la precedenza nel traffico delle carrozze, pare sia stata un’invenzione di Jack Lo Squartatore prima di diventare quello che poi è diventato.

sabato 3 settembre 2011

venerdì 26 agosto 2011

E ALLA FINE VIENE A PIOVERE

L'estate sta finendo e un anno se ne va cantavano i Righeira molti anni or sono (1985). Io sono uno di quelli che sostengono che il vero capodanno cada (più o meno) il primo di settembre. Si ricomincia a lavorare, ad andare a scuola, i palinsesti radiofonici e televisivi aprono una nuova stagione, stessa cosa anche per i vari campionati sportivi. Le mie ferie estive, quelle due settimane e mezzo che prima di cominciare sembravano infinitamente lunghe sono invece volate e stanno già giungendo al termine. Sono stati giorni in cui il sole qui in pianura non ci ha dato tregua, e in questo momento, guarda caso, ha appena iniziato a piovere. Tutto sommato non è andata male, ho passato estati peggiori. Tornare in ufficio non mi entusiasma un granché, più che altro perché in quest'ultimo periodo ho preso altre abitudini, altri ritmi; ma non credo sarà un grosso problema il ritorno. Ciò che mi è mancato di più in quest'estate è stato il contatto umano, ma anche la pizza e il gelato che per via dei miei disturbi gastrici non ho potuto mangiare, e la birra che per le stesse ragioni non ho potuto bere, e anche correre dato che dopo 15 minuti mi veniva la nausea. Credevo mi sarei abbronzato di più, ma quest'anno il sole mi ha dato più fastidio del solito. E quindi... niente. 

martedì 23 agosto 2011

L'ANIMA DEL COMMERCIO

Il proprietario del cinema multi-sala è entrato nel tunnel dell’usura, per raccattare qualche soldo ormai infila pubblicità ovunque, anche nei popcorn. Ultimamente ha ri-doppiato Captain America pronunciando Capitan Findus al posto del nome del super-eroe, e filetto di merluzzo e bastoncini di pesce invece di raggi vita e siero del supersoldato. In realtà la Findus non paga nulla di contributi promozionali, ma è lui che si piazza davanti all’uscita del cinema e vende i bastoncini surgelati al doppio del prezzo di mercato. Grazie anche a diversi messaggi subliminali la gente non sa resistere e torna a casa con il baule pieno.

domenica 21 agosto 2011

21 AGOSTO

1862 - Emilio Salgari
1952 - Joe Strummer
1967 - Serj Tankian
1977 - Io
1986 - Usain Bolt

martedì 16 agosto 2011

TROPPE DOMANDE

Sempre per disperazione, ma forse stavolta più per curiosità, mi sono iscritto ad uno di quei siti per single che promettono di farti trovare l'anima gemella. Ho scoperto che iscriversi è gratis, e dopo un lungo, veramente lungo, questionario mi sono state proposte una lista di persone da contattare. Ho potuto scegliere tra scrivere un messaggio o iniziare ponendo loro 5 domande scelte da un elenco, io ho scelto le seguenti:

1.La mattina suona la sveglia e tu...
2.Cosa ti fa ridere di più?
3.Devi organizzare un incontro. Cosa proponi?
4.Ti trasferiresti in un'altra città per seguire l'amore?
5.Quale film preferiresti guardare in coppia e perché?

Le ho mandate prima a tre ragazze il cui profilo mi interessava, e dopo un po' di esitazione a tutte, così, un po' a tappetto, per aver almeno più possibilità di essere contattato. Per il momento niente, ho solo notato che per visualizzare la foto delle persone che mi interessano dovrei abbonarmi, e anche per vedere i profili di chi nel frattempo si è interessato al mio profilo. Temo che ci sarà da pagare anche per leggere eventuali risposte, in tal caso mi sa che mi cancellerò, ma non prima di aver mandato questionari e scritto messaggi surreali a chiunque.

Ecco le risposte che darei io alle domande del mio questionario:

1.La mattina suona la sveglia e tu... -Risposta: mi sveglio e la spengo, alla peggio sono già sveglio e avendole preventivamente tolto le batterie simulo io il bip-bip.
2.Cosa ti fa ridere di più? -Risposta: non rispondo, la domanda è troppo personale
3.Devi organizzare un incontro. Cosa proponi? -Risposta: non mi intendo di boxe, comunque credo che il Madison Square Garden possa andare bene.
4.Ti trasferiresti in un'altra città per seguire l'amore? -Risposta: no, ma seguirei l'amore per trasferirmi in un'altra città
5.Quale film preferiresti guardare in coppia e perché? -Risposta: che curiosa, basta, fai troppe domande!!!

venerdì 12 agosto 2011

HO TROVATO LA RISPOSTA

"E la tua vita, Angelo, a cosa la paragoneresti in questo momento?", qualche giorno fa una persona me lo ha chiesto, e così su due piedi non sono riuscito a trovare la risposta che poteva meglio calzare, così ho improvvisato: "se fosse una parte di un libro sarebbe quel paragrafo stucchevole alla fine della prima pagina che ti fa chiudere di botto il libro per non riaprirlo più e semmai regalarlo a qualche amica sperando che se lo perda o si dimentichi di restituirlo. Se fosse un frutto sarebbe un kiwi e più propriamente la parte centrale con tutti i suoi fastidiosissimi semini del cavolo. Se fosse un mezzo di trasporto sarebbe quel trabiccolo per anziani di cui si vede talvolta la pubblicità sulle reti private, quella cosa a metà via tra un motorino elettrico e una carrozzella, che quando la persona anziana se lo vede recapitare a casa, regalo dei figli o dei nipoti, capisce subito che i prossimi passi che gli rimangono sono l'ospizio e la bara. Se fosse una canzone sarebbe "La bella Gigogin" ma cantata al contrario da una muta di cani di razza labrador".

Ora la risposta che meglio si addice l'ho trovata: la mia vita in questo momento è come quei problemi di matematica o geometria impossibili da risolvere perché, per un errore di stampa o per dimenticanza dell'autore, manca un'indicazione indispensabile alla loro risoluzione. Quelli che anche il professore che te li ha assegnati sgomento si deve rassegnare a constatare che non c'è niente da fare: il quadrato costruito sull'ipotenusa non si può calcolare perché è abusivo, occorre attendere almeno il condono dei cateti.

martedì 26 luglio 2011

- LET'S DANCE! -NO, THANKS

A ballare mi vergogno, è più forte di me, ho evitato attentamente le discoteche fin da ragazzino. Magari da solo, in particolari momenti di euforia sì, ma in pubblico mai, mi imbarazza tanto che mi vengono i brividi, mi si rizzano i peli sulla schiena PFFFFFF [verso del gatto innervosito].
Guardo gli altri e mi chiedo: ma come fanno?
E poi il tragico è che nei posti con la musica alta, che magari mi piace pure, mi sento a disagio anche a star fermo, tutti gli altri rilassati che se la godono e io che mi irrigidisco mentre sforzandomi almeno di sorridere mi chiedo quanto ancora dovrà durare quella tortura.
E quindi non mi diverte, ma un giorno non molto lontano potrei sorprendervi e scendere in pista sgambettando alla Fred Astaire, eseguire un moonwalk di un quarto d'ora secco e terminare con una spaccata alla Heather Parisi.

martedì 19 luglio 2011

LIBRI

Libri: come sbarazzarsene. Lo so non è bello metterla così, ma il problema è che ingombrano. Per uno come me che legge libri poco impegnativi, principalmente romanzi, è inevitabile giungere al momento in cui si chiede: sentirò mai l’urgenza di leggerli una seconda volta?
Per alcuni la risposta è “sì”, alcuni addirittura li ho riletti diverse volte. Sui trecento circa che possiedo so che ne rileggerei volentieri almeno 5, poi ci sono i vari manuali, dizionari, rimari, grammatiche di italiano, che spesso mi torna utile consultare. Occhio e croce se ne salvano in tutto poco più di 30. E degli altri che ne faccio?
Anni addietro avevo stilato una bella lista da proporre “aggratis”  ai vari colleghi, pochissimi ne approfittarono, tra questi la collega che si era iscritta in tarda età all’università e si sentiva in dovere di circondarsi di libri, i miei 52 classici del ‘900 numerati (a suo  tempo acquistati settimanalmente da me insieme ad un quotidiano)  fanno ora bella mostra di loro sulla sua libreria in perfetto ordine cromatico.
Buttarli non mi va, gettarli, anche se nel bidone della carta, mi sembra un’eresia. Regalarli alla biblioteca comunale sarebbe intelligente, ma la bibliotecaria del mio paese mi è antipatica, e poi ho l’impressione che non abbiano spazio per nuovi libri. L’idea  di abbandonarli in posti strategici tipo sale d’attesa varie, stazioni, corriere, bar, etc., offrire una lettura agli avventori casuali di un posto potrebbe funzionare anche se poi mi sa che i libri finirebbero presto in un cestino. L’idea geniale che mi è venuta tempo fa è questa: i mercatini dei libri. Rapido e geniale, appena arriva la stagione fredda mi nascondo qualche libro sotto al giubbotto arrivo al mercatino dei libri, mi avvicino alla bancarella, fingo di leggere il titolo di un libro e, assicurandomi che il proprietario non mi stia osservando, scarico lì uno dei miei, un furto al contrario insomma anziché prendere e portare via, lascio. Sarà comunque reato? Boh, prima mi informo dal mio avvocato e poi decido.  

sabato 16 luglio 2011

CHAT

Mi iscrivo ad una chat per single, un po' per curiosità e un po' per disperazione, contatto la prima ragazza, 29enne di Milano. Ciao... ciao... come ti chiami ecc...
Mi dice che è single e che ama le persone allegre, cerca emozioni forti. E' un po' scocciata perché io vivo in lombardia e lei vorrebbe contattare persone di fuori, comunque mi chiede qualora ci incontrassimo cosa farei per stupirla.
Sto per rispondere: "OK. Emozioni forti, emozioni forti: ti chiedo di aspettarmi in stazione centrale, scendo gettandomi dal treno e ti sorprendo!" ma mi blocca una finestra con il messaggio "la tua sessione di prova è terminata" se non mi abbono non posso proseguire, intanto lei incalza con la richiesta "e se volessi contattarti telefonicamente mi daresti il tuo cellulare?"

Va, beh, ho troncato e mi sono cancellato, mi sa che era una utente fittizia con risposta automatica.

giovedì 14 luglio 2011

WATCH OUT!

La necessità di salvare le vaschette smista-documenti impilate accanto alla mia postazione di lavoro, che puntualmente rischiano lo sfondamento dovuto al barbaro peso degli avambracci di colleghi sempre alla ricerca di pose comode e disinvolte, mi sono inventato un segnale di divieto. Volendo utilizzare un linguaggio che fosse allo stesso tempo internazionale e comprensibile avevo deciso di scrivere l'avvertimento in inglese ma dato che due termini non li sapevo li ho sostituiti inglesizzando le stesse parole prese dal dialetto mantovano: post, da postàr che vuol dire appoggiare, e gombet, da gombétt che vuol dire gomito. Non troppo sicuro dell'efficacia del messaggio scritto ho aggiunto anche un bel disegno.

sabato 9 luglio 2011

COSI' NON VA

Ragazza per cui segretamente nutro interesse, prima che possa palesarti i miei sentimenti tu sparisci, vai in vacanza in Colorado, ti trasferisci a Kuala Lumpur, parti per lo spazio, varchi la soglia di un’altra dimensione. Eri single fino a ieri ma prima di fare la prima mossa vengo accidentalmente a sapere che ti frequenti con uno, che peraltro conosco, e che addirittura c’è  una cospirazione di amici e colleghi che collabora affinché tu possa cadere tra le sue braccia. Mi inviti al cinema e vado nel panico, cosa vuoi da me? La mia casa in montagna? Un rene? Che ti mantenga agli studi?  Non se ne parla neanche, e comunque non mi freghi, l’ho capito che sono su Candid Camera. Ti invito al cinema, ci vieni con la tua amica brutta, la fai sedere strategicamente tra te e me. Ti sei lasciata col tuo fidanzato storico, ti faccio la corte, scopro che nel frattempo ti sei già messa con uno di vent’anni più vecchio con cui vai subito a convivere. Mi dici che sono speciale e son contento. Mi dici che pensavi fossi solo un amico speciale, al che capisco che essere speciale significa essere solo un povero cretino. Alle medie avevo una cotta per te, quando i nostri sguardi si incrociavano tu mi sorridevi, siamo anche finiti nello stesso gruppo per la ricerca di scienze, senza proferir parola ti guardavo, tu mi guardavi e ridevi, credevo di essere buffo e invece ero proprio il soggetto della ricerca. Alle superiori ti sparai una dichiarazione giusto all’uscita di scuola, perché avevo provato a fartelo capire in altri modi meno diretti ma tu non avevi mai afferrato il concetto, sprizzavi gioia da tutti i pori poi, io svuotato per lo sforzo me ne rallegrai, ma il giorno dopo tutto come prima, come se niente fosse stato detto, io ho provato a prendere il vizio di bere e di fumare ma non ci sono riuscito.

martedì 5 luglio 2011

WIMBLEDON

Dopo un bel rovescio l'atleta lasciò cadere la racchetta e si mise a dar di stomaco: il vomito del tennista.

domenica 19 giugno 2011

AL CINEMA

I GUARDIANI DEL DESTINO – David Norris, in lizza per la carica di senatore degli Stati Uniti incontra una giovane ballerina e passa il resto del film a farle vedere quante porte le si apriranno se gliela darà.

CAPTAIN AMERICA: IL PRIMO VENDICATORE – Dopo essere stato scartato molteplici volte alla visita di leva per via del suo apparato genitale poco sviluppato, Steve Rogers viene avvicinato da un sedicente scienziato che gli promette un miracolo. Grazie al prodigioso siero del super-dotato il ragazzo riesce a sviluppare un enorme membro. Prima che si sparga troppo la notizia, il governo americano, preoccupato che molti giovani rinuncino ad andare in guerra per cercare di procurarsi il siero, gli fa indossare una tutina buffa, lo dota di uno scudo speciale da utilizzare per coprirsi le pudenda e gli affida una missione suicida contro le armate naziste.

PIRATI DEI CARAIBI: OLTRE I CONFINI DEL MARE – Jack Sparrow in pensione e alle prese con i problemi di incontinenza: il pannolone che, come la trama, fa acqua da tutte le parti. La bella Lines, figlia di Barbanera, correrà in suo aiuto.

X-MEN: L’INIZIO – Wolverine alle elementari che fa la punta alle matite con gli artigli, il Professor Xavier e le sue polluzioni notturne, Magneto che vince tutte le partite di subbuteo. Se vi aspettate questo rimarrete delusi.

TRANSFORMERS 3 – Nel 1969 durante l’allunaggio dell’Apollo 11 ci furono dieci minuti in cui venne perso il segnale con la terra, in realtà fu un abile stratagemma della NASA per permettere ai due giovani astronauti di esplorare il lato oscuro della luna dove scoprirono i resti di una gigantesca e supertecnologica astronave aliena, lo sapevano anche i Pink Floyd che scrissero “The Dark Side Of The Moon”, l’unico pirla a non saperlo rimani tu e nel frattempo la tua Fiat Punto si è appena trasformata in un robottone che nel parcheggio del cinema sta combattendo i decepticon per salvare la terra.

L’ULTIMO DEI TEMPLARI – Un crociato del quattordicesimo secolo o giù di lì diserta le crociate e torna a casa abbandonando i suoi colleghi. Ah, ma allora non è l’ultimo dei templari! Ancora una volta il titolo italiano è stato dato da qualcuno che il film manco l’ha visto. Tramite epiche imprese il protagonista cercherà di dimostrare di non essere nemmeno l’ultimo dei pirla.

giovedì 16 giugno 2011

TEDDY

Per  lo più la gente mi considera come un orso depilato male: un po' mi tiene a distanza, un po' ride di me, un po' vorrebbe addomesticarmi. Mi lasciano strisce depilatorie davanti all'uscio, io le prendo e le appendo in casa a mo' di carta moschicida. Alcuni mi fanno gli appostamenti per fotografarmi in pose curiose per poi mandare tutto al National Geographic. I soliti due o tre circhi famosi cercano il mio impresario per strappargli un ingaggio, i circhi meno famosi e più malfamati preparano trappole complicate per catturarmi. Vada come deve andare ma il prossimo inverno non vado in letargo e mi faccio crescere i baffi in segno di protesta.

mercoledì 15 giugno 2011

MIAO

Occorrerebbe fare un parallelo tra il mio stato e la randagiaggine dei gatti, nel senso che la randagità del gatto è dovuta per lo più al distacco ed è per lo più irreversibile. Una ragazza del gattile mi spiegò a suo tempo che il gattino abbandonato che vagava nei pressi della mia abitazione andava recuperato da subito e accudito perché, per quanto avrebbe potuto sopravvivere senza troppi sforzi racimolando qualcosa da mangiare dai vari abitanti del quartiere, rischiava ben presto di diventare "selvatico" e inavvicinabile. Il gatto inselvatichito non si lascia accarezzare, anche se forse lo vorrebbe, e una volta catturato, se lo si cerca di accarezzare, lui mostrerà un evidente disagio. Ecco io sono così. Sono vittima della mia randagitudine, non mi sono integrato, e per quanto mi ci sia sforzato non ci sono mai riuscito. Mi sfuggono certi meccanismi: l'altra settimana la mia ragazza mi ha lasciato perché quando suo padre mi ha sfidato a harakiri io ho dato forfait. 

martedì 7 giugno 2011

NUDISMO

Uguale al mare. Se c'è il sole questo week-end vado in piscina, hanno aperto quella all'esterno. Se ci si stende sul telo-mare steso laddove l'erba è più rada, e da stesi si osserva il cielo con una parte di ombrellone aperto che copre parzialmente la visuale, con lo sciabordio dell'acqua per via della gente che ci nuota, con i bambini che schiamazzano e il profumo delle creme solari, sembra proprio di essere al mare. Se mi addormento e prendo un colpo di sole va a finire che me ne convinco, torno in albergo, faccio le valigie, pago e prendo subito la via di casa per anticipare il controesodo.

mercoledì 25 maggio 2011

DISPEPSIA

Mi son fatto tatuare il tuo nome nel duodeno perché tu mi leggi dentro. Sei assistente nel reparto di endoscopia digestiva, di lavoro infili tubi nella gente. Hai recuperato l'anello di fidanzamento accidentalmente caduto nel lavandino grazie alle attrezzature fatte sparire dal tuo ambulatorio e riportate il mattino seguente, risparmiando così i soldi per l'idraulico. La tua è una grande passione, ti piace guardare dentro, non importa si tratti di cose o persone. Nel portafoglio tieni una foto formato tessera del mio piloro, lo so quanto mi ami. Ti regalo fiori ma non li apprezzi, ti regalo pupazzetti di peluche e non li gradisci, cioccolatini neanche a pensarci, non è che tutte le volte posso portarti un cane alano con un sospetto di gastrite.

lunedì 16 maggio 2011

FERMENTI LATTICI ZOMBIE

Il problema è che il farmacista non sempre si ricorda di specificare che sono da conservare in frigorifero, così la scatola finisce nel comodino e addio fermenti lattici. Magari tra le prime bustine che sciogli nel tuo bel bicchiere d'acqua qualche fermento lattico sopravvissuto ci sarà pure, quando ti cade l'occhio sulle scritte stampate sulla scatolina ormai son passati almeno 3 giorni: conservare in luogo asciutto ad una temperatura compresa tra i 4 e i -4 °C. A questo punto dopo aver introdotto nel mio corpo milioni e milioni di fermenti lattici privi di vita io la risolvo così: tramite rito vudù riporto in vita quelli rimasti nelle bustine e li uso come se nulla fosse, il problema è che i fermenti lattici riportati in vita in genere hanno il vizio di nutrirsi dei fermenti lattici ancora vivi presenti nel tubo digerente creando non pochi problemi. E' risaputo che l'unico modo per fermare uno zombie è privarlo della testa. Mettermi lì ad armare nuovi fermenti lattici di microscopiche asce, scimitarre, cesoie, motoseghe e quant'altro per introdurli nel mio organismo non mi pare roba da poco, quindi a un certo punto bevo quattro litri diluiti di un potente lassativo e li espello tutti quanti, che se la sbrighino i coccodrilli nelle fogne di New York.

martedì 10 maggio 2011

LAPSUS

La mia esperienza nelle arti figurative venne stroncata quando alla prima lezione di un corso di pittura ad olio mi presentai con dell'extravergine di olive.

domenica 10 aprile 2011

IMPAVIDO

Temo che Roma non la visiterò mai, troppo ricca di storia e zeppa di bellezze artistiche, starei tutto il tempo con la Sindrome di Stendhal, senza contare poi che soffro di una tremenda fobia per il Cupolone, tanto che quando lo vedo in foto o in TV immediatamente sento l'esigenza di fuggire e svengo. Mio padre per aiutarmi a superare le mie paure, dato che deve rifare il tetto, anziché investire nel fotovoltaico come fanno tutti, ha deciso di far diventare la sommità della nostra casa una riproduzione in scala del tanto temuto Cupolone; io per non essere da meno ho assunto una squadra di bambini dell'asilo che, muniti di pastelli a cera, ridipingeranno la mia cameretta come l'interno della cappella Sistina; i bambini lavorano in nero e mi hanno chiesto di essere pagati in pesos boliviani, quando gli ho chiesto il motivo mi hanno accennato vagamente ad alcuni amici che hanno in Bolivia (narcotrafficanti?) e ad un viaggio che dovrà intraprendere la loro maestra (andata con i pesos e ritorno con ovuli nell'intestino?), io per non avere problemi non ho fatto altre domande.

mercoledì 30 marzo 2011

COBRA

Il mio ottico custodisce in una teca nel suo negozio un esemplare di cobra con gli occhiali, l'altro giorno entro in negozio e dico; "scusa, ma mi sembra che il tuo cobra abbia qualcosa di strano oggi" e lui "sì, oggi ha su le lenti a contatto". Mi spiega come avviene l'operazione: in pratica fa venire un incantatore di serpenti direttamente dall'India. Gli paga vitto, alloggio e la prestazione professionale, per il viaggio si arrangia lui. In genere l'incantatore viene in Italia con la vespa insieme ad un suo amico, si danno il cambio, mentre uno guida l'altro dietro dorme e viceversa; comunque viene pagato solo l'incantatore, l'amico si arrangia come può, chiede l'elemosina, si esibisce come fachiro, vende monili importati illegalmente. L'incantatore in genere viene con il suo flauto etnico da incantatore, una volta se l'è dimenticato a casa e ho dovuto prestargli il mio flauto dolce, quello che usavo alle medie con il segno degli incisivi sull'imboccatura; il serpente più di tanto non ci ha fatto caso solo che alla fine era ricoperto di saliva. Come tutti sanno i serpenti sono sordi, pare che un tempo ci sentissero benissimo poi a forza di sentire il solito piripì-piripì hanno optato per una scelta evolutiva di sordità, sia vero o meno non è dato saperlo, nessuno si è interessato mai più  di tanto, e quei pochi hanno fatto una brutta fine. Il serpente reagisce alle vibrazioni che percepisce come minaccia e sembra seguire i movimenti del  flauto come in balia dei voleri dell'incantatore ma in realtà se ti azzardi ad avvicinarti o a fare movimenti strani ti morde senza battere ciglio e buonanotte, ecco perché in genere ogni volta viene un incantatore diverso. Questa operazione di intrattenimento del rettile altro non è che un astuto stratagemma per distrarre il cobra e  permettere al mio amico di versare 20 gocce di un potente sonnifero nell'abbeveratoio del serpente, il quale una volta finito il "balletto", esausto, striscerà svelto ad abbeverarsi, cadendo in breve tempo in un lungo e profondo sonno. Allora entra in gioco l'ottico che in quattro-e-quattr'otto mette le lenti a contatto al cobra e il gioco è fatto. Una volta per ridere gli ha messo quelle colorate che fanno le pupille tonde da cerbiatto, ma ha dovuto toglierle subito perché gli avventori non riuscivano a resistere alla voglia di dargli un buffetto sul naso o fargli una carezza. Com'è come non è il cobra alla fine si sveglia con addosso le lenti, un po' è contento e un po' si dimena per aggiustarsele perché gli lacrimano gli occhi, gli animalisti comunque non dicono niente, chiudono un'occhio perché in negozio gli fanno lo sconto del 30%.

martedì 15 marzo 2011

DICHIARAZIONE

Ispirazione, sempre meno, più che altro mentre viaggio in macchina, che poi quando arriva il momento di scrivere non mi ricordo neanche più. I bei tempi dei romanzi da far leggere alla compagna di classe delle superiori cui facevo il filo, scritti così, su un taccuino sulla corriera nei 20 km che ogni giorno mi riportavano a casa da scuola, e lei che non capiva, tanto che alla fine ho dovuto prenderla da parte all'uscita e dirglielo. Esattamente 15 anni fa.

C'era il sole incastonato, quel giorno, nel cielo.
Paradosso: ombre e corpi ci ruotavano attorno
in una vertigine.
Cadde una frase raccolta.
C'ero io, c'era lei.
C'era il tempo intatto e l'aria ferma.
Irreale una voce spezzata pronunciò
un nuovo smarrimento;
c'era lei... c'ero io.
(LA TERRA DEI LAMPI - CAPITOLO 13 - 15 MARZO 1996)

mercoledì 23 febbraio 2011

IN UFFICIO

All'improvviso, innervosito per aver digitato male una parola,  mi metto a battere rumorosamente e velocissimamente una sfilza di tasti a caso sulla tastiera attirando l'attenzione dei miei colleghi, alzando gli occhi mi accorgo infatti che mi osservano con aria interrogativa.

"Era la password" dico io.

giovedì 17 febbraio 2011

MASTRINO

Quei piccoli attimi in cui ti voglio veramente bene, quei brevi attimi a cui mi aggrappo desiderando ardentemente che per  davvero ci sia qualcosa a cui potersi aggrappare, piccoli momenti in cui credo di poter avere di più, e me lo immagino, per stare a galla. Tempo fa era più facile, ma in fondo ultimamente ho smesso di credere di meritarmelo. Dare e avere, la filosofia del contabile; dare per avere, ma se al mio dare non c'è ritorno o contropartita chi mi garantisce che il mio dare non sia sbagliato o senza valore?

domenica 13 febbraio 2011

NEMESI

Il nemico del mio nemico è mio amico, quindi io che sono nemico del mio nemico sono mio amico, ergo per essermi amico devo trovarmi un nemico. Tanti nemici tanta gloria ma anche essermi amico tante volte. Nemico pubblico o privato quello non lo spiegano.

martedì 8 febbraio 2011

;-)

Lunedì, l'esigenza incomprensibile di raccontare immediatamente una serie di cose che mi sono capitate durante il week-end del tipo che mi son detto "ecco questa devo raccontarla in ufficio"; forse per paura di dimenticarle le infilo così senza che ci sia necessariamente un nesso con quello di cui si sta discutendo, è un po' come archiviarle, un po' come se raccontarle sia indispensabile affinché venga certificato che quelle cose sono accadute, oppure un po' per rivivere quella certa sensazione, per vedere se a condividerla migliora. Niente di che comunque, cose banali, film che ho visto, persone che ho incrociato, cose stupide che ho fatto. Col senno di poi, certamente una cosa triste, come triste è realizzare che si è dimenticato di raccontare quel certo particolare insignificante ma che per dovere di cronaca non si è riusciti a trattenersi dall'aggiungerlo più tardi, ancora più fuori contesto. Oggi poi è martedì, quindi più fuori luogo di così:

in una scena piuttosto psichedelica del film "Parto col folle" con Robert Downey Jr. si sente la canzone Hey You dei Pink Floyd.

martedì 25 gennaio 2011

BLUE SUEDE SHOES

Le scarpe che mi piacciono le avrei trovate anche, ma nel negozio in cui le ho viste non c'era un numero che mi calzasse, troppo strette. Anche stavolta ho dovuto rinunciare. Ora non mi resta che cercare e cercare finché avrò trovato il negozio con il numero che mi calza, ma quando l'avrò trovato mi piaceranno ancora? E se non le trovassi riuscirei ad accontentarmi di qualcosa di simile o mi butterei su qualcosa di completamente diverso? Ah, dannata moda, che costringi noi giovani uomini a sforzi estremi per farci stare al passo coi tempi.

venerdì 21 gennaio 2011

ASPETTO

Forse sto solo invecchiando, la stanchezza, le ore di sonno, le cose che non hanno senso, il male che trionfa, la mancanza di sincrono nelle cose che capitano quando ormai il desiderio s'è affievolito, la luce che si sta offuscando, l'interferenza fissa che disturba il segnale, il disadattamento a cui non riesco ad adattarmi, l'isolamento che mi ritrovo, le belle cose che vorrei meritare, il nulla che incombe, la salvezza che ha trovato traffico, il distacco che diventa utile e necessario, l'ebbrezza in due minuti di speranza, lo sfacelo che non s'interrompe, la bellezza che si spegne, la contentezza di chi si accontenta, la continenza di chi si contiene, la solitudine che è sempre quella, le vie d'uscita che si riducono e si fanno più strette, i ponti che non tengono più, la fiducia che se n'è andata a rane, l'amarezza che si fa pericolosamente dolce, il disagio che non toglie il disturbo, il disturbo che si fa disagio, la cura che non sana, il maledetto cane che si morde la coda in eterno in un circolo vizioso, gli scrupoli che mi rallentano, la desolazione dei giorni festivi, e tu che non arrivi.

martedì 11 gennaio 2011

CARLONA'S WAY

Ecco un po' di tranquillità, un insperato equilibrio di cui dovrei approfittare per fare delle scelte, prendere decisioni, prima che tutto torni ad andare a rotoli come di consueto; e invece niente, tardo, rimando, prendo tempo, mi dico di aspettare. Toccherà fare tutto all'ultimo, in fretta e furia, alla carlona.

sabato 8 gennaio 2011

ECCO

Ma chi sono io? Non lo so più. Quant'è difficile scegliersi un paio di scarpe quando non si sa più chi si è. Sono ancora il tipo che può andare in giro con le scarpe da skate giovanili e i pantaloni larghi o i jeans? La scelta sarebbe più semplice se avessi delle preferenze. Uno può andare in giro e sembrare un povero scemo ma indossare per lo meno qualcosa che gli piace, no? La realtà è che nei primi due minuti che sono nel negozio di scarpe mi piacciono tutte, passati quelli non me ne piace più nessuna; e questo ormai vale un po' per tutto. Sono talmente abituato a regolarmi in base alla gente che mi circonda che ormai questa maschera ormai non me la levo più, eppure sono confuso, come mi vogliono gli altri? Non lo so, ecco, sapere almeno questo sarebbe già un passo avanti. Ecco, potrei scegliermi un paio di scarpe a caso e diventare il tipo di persona che in genere indossa quelle scarpe, ecco, adattarmi io alle scarpe.

mercoledì 5 gennaio 2011

COMPULSIONE

Puntualmente appena mi metto a letto mi sorge sempre il dubbio di non aver spento la luce nel bagno, anche se ho già controllato più volte:
1. quando sono entrato in camera chiudendo lentamente la porta, assicurandomi che il rettangolo di vetro sopra la porta del bagno non proiettasse alcuna luce nel corridoio e ripetendomi per memorizzare l'informazione "la luce del bagno è spenta-la luce del bagno è spenta"
2. prima di indossare il pigiama, di nuovo, perché metti che ricordo male, meglio ricontrollare
3. dopo aver messo il pigiama, e dato che ci sono torno in bagno per bere un sorso d'acqua che c'ho la bocca un po' asciutta per via che mi sono lavato i denti poco fa
4. richiudendomi alle spalle la porta della camera ripetendo di nuovo: "la luce del bagno è spenta, la luce del bagno è spenta".
A volte addirittura mi sveglio di notte e mi viene da chiedermelo ancora e non riesco a resistere, devo controllare, a volte però è accesa - forse c'è dentro uno dei miei familiari - resto in ascolto in attesa di un suono che certifichi la presenza di qualcuno, in caso negativo torno a letto lasciando la porta aperta, se dopo mezzora non esce nessuno vado a spegnere.
Altre volte, quando sono l'ultimo della casa ad andare a dormire, faccio il giro della casa a controllare che porte e finestre siano chiuse; poi, finalmente in camera mia, non riesco a resistere, devo tornare a controllare e verificare anche di non aver lasciato acceso un fornello, di aver staccato la spina del tostapane, disattivato il deumidificatore, spento TV, ferro da stiro, decoder del digitale terrestre, lavastoviglie, lettore DVD, lavatrice, phon, macchina per fare i pop-corn.
L'altra sera, tornato dal lavoro, dopo essermi chiuso la porta alle spalle mi è venuto da riaprire per controllare che "là fuori" fosse tutto spento.

martedì 4 gennaio 2011

RETROVISORE

Amico automobilista che mi segui senza rispettare le distanze di sicurezza mentre sto tornando a casa stasera, i tuoi fari sono talmente abbaglianti che la mia auto proietta davanti a sé un'ombra che copre la luce che proiettano i suoi stessi fari, l'automobilista che giunge dalla parte opposta, poi, rivede nella scena l'eclissi delle 9 del mattino, tira fuori un vetro affumicato per non danneggiarsi la vista e gli vien voglia inspiegabilmente di speck. Ringrazia il cielo che tu giri a sinistra e io invece tiro dritto, vah.

lunedì 3 gennaio 2011

PER QUANDO TORNI

Sono un pirla, quando ho bisogno di stare in pace e da solo prendo la macchina e vado in un parcheggio lontano da casa, lontano da potenziali persone che possono conoscermi, lì ascolto la radio, leggo un libro (quando ricordo di portarlo, altrimenti il manuale dell'auto). Il posto che scelgo è sempre un parcheggio isolato o comunque la parte di un parcheggio abbastanza vuota. La cosa curiosa è che, per una strana legge cosmica, appena parcheggi in una zona isolata, tempo due minuti, e arriva un'altra auto che parcheggia giusto di fianco alla tua. Domenica mattina ho trovato un parcheggio completamente vuoto, soddisfatto mi ci sono piazzato, dopo un paio di minuti arriva una Opel Tigra rossa guidata da un anziano, l'auto gira nel parcheggio, si ferma un attimo col motore acceso, intanto la controllo nel retrovisore e blocco le portiere, poi l'auto se ne va. Meno male, torno a farmi i fatti miei. Dopo circa cinque minuti, di nuovo l'anziano a bordo della Opel Tigra rossa, fa il giro, si ferma un attimo poi va via. "Va beh" mi dico io passando sul lato guida "mi sa che è meglio cambiar posto che qui è troppo trafficato". Vado nel parcheggio di un centro commerciale lì vicino, scelgo la zona lontana dall'ingresso, bellissima, vista lago di Garda, purtroppo però ho il sole in faccia e sono vicino ad una stradina di svolta e le altre auto passano in continuazione, scelgo un altro posto nello stesso parcheggio, spalle al sole, ombra, tranquillo, lontano da tutti, finalmente, mi rilasso. Con l'approssimarsi dell'ora di pranzo parto e torno a casa.
Ma l'anziano sulla Opel Tigra rossa, cosa voleva?
1. Voleva anche lui ascoltare la radio e leggere un libro, ma non ha trovato un parcheggio libero finché non me ne sono andato io.
2. Era un agente della vigilanza, in incognito, al primo giro si è annotato la targa, ha chiamato l'Interpol per un controllo ma gli hanno detto che non avevano nulla su di me, allora è tornato una seconda volta per controllare di aver preso bene la targa.
3. La moglie brontolana l'ha cacciato di casa, lui non sapeva dove andare, cercava un posto isolato ma ha trovato me, così è tornato a casa, ma la moglie brontolona non lo lasciava in pace, la seconda volta che è venuto nel parcheggio la moglie brontolona era legata e imbavagliata nel baule.
4. Ha litigato col criceto che ha il vizio di corrergli dentro alla ruota di scorta, cercava un posto isolato per sbarazzarsi della ruota di scorta ed eventualmente far smarrire il criceto, perché dentro il baule, con la ruota di scorta e il criceto, la moglie brontolona legata e imbavagliata sennò non ci stava.
5. Era il sindaco che valutava se mettere o meno un parchimetro, inoltre, avesse trovato un auto parcheggiata con nessuno a bordo, l'avrebbe scassinata per infilare nel baule la moglie legata e imbavagliata, il criceto e un anziano suo sosia che va in giro anche lui con un'Opel Tigra rossa millantando di essere il sindaco.

Le donne dei siti d'incontri

Le foto delle donne dei siti d'incontri mediamente sono di qualche anno fa. Loro sembrano più alte e slanciate di quanto non si capisca....