"E la tua vita, Angelo, a cosa la paragoneresti in questo momento?", qualche giorno fa una persona me lo ha chiesto, e così su due piedi non sono riuscito a trovare la risposta che poteva meglio calzare, così ho improvvisato: "se fosse una parte di un libro sarebbe quel paragrafo stucchevole alla fine della prima pagina che ti fa chiudere di botto il libro per non riaprirlo più e semmai regalarlo a qualche amica sperando che se lo perda o si dimentichi di restituirlo. Se fosse un frutto sarebbe un kiwi e più propriamente la parte centrale con tutti i suoi fastidiosissimi semini del cavolo. Se fosse un mezzo di trasporto sarebbe quel trabiccolo per anziani di cui si vede talvolta la pubblicità sulle reti private, quella cosa a metà via tra un motorino elettrico e una carrozzella, che quando la persona anziana se lo vede recapitare a casa, regalo dei figli o dei nipoti, capisce subito che i prossimi passi che gli rimangono sono l'ospizio e la bara. Se fosse una canzone sarebbe "La bella Gigogin" ma cantata al contrario da una muta di cani di razza labrador".
Ora la risposta che meglio si addice l'ho trovata: la mia vita in questo momento è come quei problemi di matematica o geometria impossibili da risolvere perché, per un errore di stampa o per dimenticanza dell'autore, manca un'indicazione indispensabile alla loro risoluzione. Quelli che anche il professore che te li ha assegnati sgomento si deve rassegnare a constatare che non c'è niente da fare: il quadrato costruito sull'ipotenusa non si può calcolare perché è abusivo, occorre attendere almeno il condono dei cateti.
Come vedi sono tornata, non perchè ne avessi davvero voglia ma perchè sentivo che avevi una risposta per me...
RispondiEliminaE' bella questa risposta, forse ho addosso ancora un po' di positività vancanziera ma ci leggo tanto di positivo nell'enigmaticità, anzi, nell'impossibilità di definire questo momento della tua vita...
Bentornata. Sei troooooooooppo positiva, la mia intenzione era quella di sottolineare l'ineluttabilità della mia situazione. L'anno scorso ho letto un romanzo in cui i protagonisti indagano una serie inspiegabile di omicidi assurdi e alla fine sono costretti ad accettare il fatto che non è possibile trovare una soluzione. Il titolo del libro non te lo dico perché praticamente ti ho già svelato la trama.
RispondiEliminaA volte facciamo l'errore di cercare in ogni cosa una risposta, ci sono cose belle ed inspiegabili e, meglio ancora, ci sono cose belle finchè non te le spiegano... una volta capite perdono un po' del loro fascino...
RispondiEliminabentrovato Angelo! la mia vena positiva si stà lentamente esaurendo, stamattina mi sono svegliata con l'herpes...uff....
Beh, strano prendere l'herpes nel sonno, una bella seccatura. A quando un sunto della tua vacanza?
RispondiEliminapresto, prometto...
RispondiEliminaBene, non vedo l'ora
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