A volte, in certe situazioni, mi
chiedo cosa farebbe al posto mio un personaggio importante della
storia.
venerdì 29 dicembre 2017
sabato 9 dicembre 2017
Lo scoiattolo evasore totale
![]() |
Immagine del tipico scoiattolo che
non
ha pagato l'IMU sulla seconda
casa
|
Gli scoiattoli rossi sono i più grandi
evasori del regno animale. Le classiche noci e noccioline che
nascondono sotto terra altro non sono che il frutto dei loro guadagni
in nero o comunque redditi che non vogliono dichiarare al fisco.
D'altra parte da quando si sono diffusi in Europa anche gli
scoiattoli grigi nordamericani che sono la guardia di finanza del
mondo animale ormai non c'è più pace, e intanto la pressione
fiscale è salita alle stelle.
Gli scoiattoli rossi fanno spavento, si dichiarano
nullatenenti anche se hanno 3 case al mare (tutte intestate a
Briatore), vestono firmati, hanno almeno un conto alle isole Cayman e
girano col macchinone.
Avete mai visto uno scoiattolo rosso che
compila la dichiarazione dei redditi o che chiama per prendere
appuntamento al CAAF o dal commercialista? Macché! Gli scoiattoli
rossi non dichiarano niente, neanche sotto tortura; negli esercizi
commerciali si assicurano sempre che non venga fatto lo scontrino per
non pagare l'imposta sul valore aggiunto (IVA), e quelli che fanno gli
artigiani o i liberi professionisti fingono svenimenti quando c'è da
fare ricevuta fiscale o fattura.
Sceneggiate infinite quando c'è da
pagare il bollo auto, il canone RAI o le accise sul carburante.
Molti documentaristi dopo aver fatto tutte le riprese per un servizio tornano a casa sgomenti e abbracciano mogli e figli. Le
mogli chiedono: "caro, cosa c'è che non va?". Loro con gli
occhi vuoti, scioccati da un'evasione così totale, non riescono a
proferire parola e abbracciano ancor più forte i loro familiari.
Tutti i filmati comunque sono stati
sequestrati dagli scoiattoli grigi, per cui Piero Angela e i suoi
soci dovranno aspettare che venga chiusa l'inchiesta prima di mandare
in onda lo speciale sullo scoiattolo evasore a tuttotondo.
sabato 11 novembre 2017
Non vado nei musei
Non vado mai ai musei perché se no poi mi vien voglia di tornare la notte a portar via tutto.
Già alle elementari durante una gita un mio compagno aveva fatto la spia alla maestra “maestra, maestra, c'è Angelo che ha detto che vuole portarsi a casa un capolavoro del Pisanello” e in quel mentre venivo beccato mentre mi allungavo per staccare dal muro un'opera del medesimo per infilarmela in cartella.
Al museo egizio stessa cosa: “prof, c'è Angelo che sta smontando una vetrinetta per portarsi a casa il sigillo imperiale di Rimmes II, il cugino povero di Ramses”.
Alle superiori “ hey teacher, look out, Angelo means to steal the Crown Jewels!!!” e la prof “what? I don't understand, could you speak more slowly, please?” e il compagno traditore “professoressa, sveglia! Angelo si sta accingendo a mettere in atto il suo piano per rubare i gioielli della corona! Finiremo tutti incarcerati nelle segrete di Buckingam Palace!” e la prof “USSIGNUR!”.
Che poi anche all'asilo “maestra, maestra, Angelo, approfittando del caos generato da noi bambini imbottiti di dolciumi ad alto indice glicemico che strilliamo istericamente e corriamo di qua e di là senza una meta precisa, sta staccando dalla bacheca i nostri disegni più belli, arrotolandoli per poi portarseli agevolmente a casa durante la pausa per il riposino pomeridiano!” e la maestra “ma cosa dici? Ma vai a giocare sullo scivolo piuttosto, figurati se Angelo, un bambino così docile, mansueto ed educ- ANGELOOOOO! METTI GIU'! METTILI. IMMEDIATAMENTE. GIU'!!!”
giovedì 12 ottobre 2017
Un sogno potentissimo
Ieri notte ho sognato la mia gatta che allattava dei micini. La mia gatta è stata sterilizzata quando era ancora piccola.
Un sogno potentissimo.
Nel sogno, poco prima che mi svegliassi, mio padre stava dicendo "hai visto la natura...?"
venerdì 6 ottobre 2017
Quelle gran sagome delle cicogne

Ultimamente mi capita spesso di vedere, davanti alle case di famiglie che hanno appena avuto un bambino, sagome in legno di cicogne che tengono tra il becco il classico fagottino con dentro un frugoletto. Sotto alcune di queste addirittura ci costruiscono anche un bel nido fatto di rametti.
Le cicogne sono molto orgogliose di ciò.
Per ricambiare si sono organizzate a loro volta con delle sagome da piazzare davanti al nido quando le uova si schiudono.
martedì 3 ottobre 2017
Il banco della gastronomia

Un addetto del supermercato da cui mi servo non ha mai sternutito nella mostarda, gli mancava solo quella, per cui l'ultimo giorno prima di andare in pensione voleva farlo, ma poi non si sa se l'ha fatto.
A me piace pensare di sì.
A me piace pensare di sì.
domenica 24 settembre 2017
Superman senza amor proprio
Anni fa proposi alla DC COMICS (famosissima casa editrice di fumetti) una storia che poi non mi pubblicarono.
Questa è la trama:
![]() |
La vignetta in cui Batman gli dà il ben servito |
Superman assume la kriptonite senza saperlo per via orale (gliela scioglie nel caffélatte il suo acerrimo nemico Lex Luthor mentra il supereroe è distratto da uno scippo) per cui perde tutti i suoi superpoteri. Lois Lane lo lascia subito tramite sms perché non può più darle quella sicurezza che come donna cerca in un uomo. Batman invece, appena lo scopre, lo sbatte fuori dalla Justice League e lo sostituisce con l'Uomo Cotechino. L'Uomo Cotechino è un macellaio che è stato morso da un maiale radiottivo, ma il suino non gli ha fatto acquisire alcun potere, solo che la notizia ha avuto talmente tanto risalto che Wonder Woman si è innamorata di lui vedendolo in un talk-show e adesso stanno insieme; siccome non si vedevano mai a causa dei loro impegni ha preteso che venisse preso nella Justice League.
Dopo diversi mesi l'effetto nocivo della kriptonite svanisce e Superman riacquista i poteri, ma a questo punto ha l'autostima talmente bassa che, invece di tornare a salvare la gente come faceva prima, apre un blog per lamentarsi di non riuscire a trovare la morosa.
lunedì 18 settembre 2017
In farmacia

E lui: guardi, se la ragazza assume regolarmente questi altri bei pastiglioni qui da 99,99 euro, e se quel giorno lì è dell'umore giusto, magari può capitare che ci scappi l'appuntamento al chiaro di luna. Di più non posso garantire.
Io: a questo punto non compro niente e mando a gambe all'aria l'indotto dell'industria del capello.
venerdì 15 settembre 2017
A DOMANDA RISPONDO - Chi ha inventato il calzascarpe?
![]() |
Immagine del potenziale inventore ritratto nel suo profilo migliore |
Purtroppo non lo so, sono uno che legge molto e cerca di tenersi informato ma proprio lo ignoro. E pensare che a saperlo avrei fatto anche bella figura.
Comunque dovendo buttarmi direi gli assiribabilonesi.
Comunque se avete curiosità da chiedermi fate pure che vi rispondo.
domenica 10 settembre 2017
Interdisciplinarità

venerdì 25 agosto 2017
Il cappello di mio padre

Il cappellino era di mio fratello, è quello del tour X-Factour del 1995-1996, reliquia di un concerto che aveva smesso presto di indossare.
In tempi più recenti, dato che non lo usava più nessuno, mia madre ha deciso di recuperarlo infilandolo in lavatrice con i jeans neri per un giro di Coloreria, un prodotto colorante che serve per dare nuovo colore a capi un po' stinti. Uscito dalla lavatrice i ricami delle scritte in grigio sul cappellino nero erano diventati anch'essi neri, rendendolo completamente nero.
Mio padre indossa parecchio i cappellini con visiera quando lavora fuori, per cui mia madre l'aveva dato a mio padre in modo che venisse usato, ma questo era talmente bello che lo indossava anche in altre circostanze, tipo quando andava in paese la domenica mattina o la sera quando andava a giocare a bocce; e lo usa ancora, anche se ultimamente si è un po' rovinato.
mercoledì 23 agosto 2017
lunedì 14 agosto 2017
Dal barbiere alle 2 di notte
Ad
un certo punto presi l'abitudine di andare a passeggiare
alle 2 di notte. Capitava a volte che una pattuglia dei carabinieri mi si affiancasse per controllare chi fossi o per
fermarmi e chiedermi che cosa facessi o dove andassi a quell'ora di
notte. Io rispondevo che soffrivo di insonia e che passeggiare mi
conciliava il sonno, anche se in realtà non era proprio così. Sì,
era tutto cominciato per via che una notte non riuscivo a dormire e
nemmeno la TV o una tisana mi aiutavano a prendere sonno, per cui ero
uscito a fare due passi; ma poi avevo scoperto che mi piaceva far
andare i piedi a quell'ora ed era diventata una piacevole abitudine,
tanto che puntavo la sveglia. Col tempo i carabinieri avevano smesso
di fermarmi, tuttalpiù riconoscendomi facevano un cenno di saluto
passando, a parte alcune volte che si fermavano per chiedermi se
avevo visto passare una tal auto o una tal persona, e io rispondevo
volentieri, ma quando mi chiedevano se in generale avevo visto qualcosa
di strano rispondevo di no, anche se di cose strane a quell'ora se ne
vedevano eccome. Come quella volta che durante uno dei miei giri
mi accorsi che la serranda del barbiere era mezza abbassata, e
l'interno del negozio illuminato. Mentre mi avvicinavo valutando se
si trattasse di ladri, notai sopraggiungere la sagoma di un uomo, che
io riconobbi subito, chinarsi ed infilarsi nel negozio, anche se,
cosa veramente strana, quell'uomo mi risultava essere morto da almeno
un anno. Morto impiccato per l'esattezza. Per una delusione d'amore
si diceva. Mi avvicinai ancora con i sensi all'erta ma in prossimità
dell'entrata del negozio sentii la voce del barbiere che parlava
pacatamente e mi rilassai, mi abbassai per esaminare l'interno: il
barbiere, un ragazzo alto e magrissimo con una chioma di capelli
impressionante, stava sistemando i capelli dell'uomo che avevo visto
entrare. Così, curioso di capire, entrai. Il barbiere un po'
sorpreso anticipò il mio saluto e sgranando gli occhi mi disse di
accomodarmi su un divanetto che tempo cinque minuti e sarebbe stato
il mio turno, poi avvicinandosi mi bisbigliò di far finta di niente
che poi mi spiegava.
E
così rimasi qualche minuto ad osservare il barbiere tagliare i
capelli a quell'uomo dalla sagoma vagamente evanescente, le cui
parole che chiedevano aggiustature al taglio sembravano giungere da
un posto molto lontano, e che al mio orecchio risultavano difficili
da percepire. I capelli tagliati che cadevano sul pavimento subito si
dissolvevano, gli altri rimasti in testa risultavano docili al
pettine; e l'espressione sul volto del fantasma, man mano che
venivano sistemati, si faceva sempre meno tesa. Comunque era proprio
lui, il tizio che si era suicidato. Ad un certo punto il barbiere
disse “ecco fatto!” e gli tolse la mantellina che gli aveva
posato sulle spalle durante il taglio. Il fantasma con aria sollevata
pagò e ringraziò, il barbiere salutandolo gli si fece vicino e gli
disse qualcosa che non riuscii a sentire. Poi il fantasma se ne andò. Allora il barbiere mi guardò tenendosi una mano sulla fronte come a cercare
il modo di spiegarmi qualcosa di troppo complicato.
Venivano anche di
giorno, mi disse, ma non li si riusciva a vedere. Per via della luce
del giorno forse. E non essendo visti non venivano serviti, e non
venendo serviti si arrabbiavano. Una sensazione di irritazione
generale nei discorsi dei clienti, una lampadina fulminata, piccoli
oggetti che cadevano inspiegabilmente, quelli erano i segnali. Non
l'aveva capito finché una notte non si era recato in negozio per
recuperare il cellulare che aveva dimenticato, e lì aveva incontrato
il primo.
Lui
gli dice: “vai verso la luce”, anche se non sa se c'è una luce a
cui andare incontro. I fantasmi si gettano contro i fari della prima
automobile che capita a tiro, ma tanto quella li attraversa. Non
succede niente, solo un velo di tristezza negli occhi del guidatore
investito da ricordi di volti di persone care mai conosciute, di
vacanze in posti esotici in cui non è mai stato, di natali passati
non suoi.
lunedì 24 luglio 2017
Dama con l'ermellino
Del dipinto l'ermellino fu molto scontento perché Leonardo Da Vinci gli aveva fatto i muscoli della zampa anteriore troppo pronunciati e gli altri ermellini lo scherzavano perché a quell'epoca non era da aristocratici fare i pesi in palestra.
Come lui molti ermellini si allenavano di nascosto sognando la fascia di Mister Universo degli Ermellini e celavano le masse muscolari sotto ampie tuniche che comunque andavano molto di moda. A quei tempi infatti il bel concorso di culturismo si svolgeva in maniera clandestina, e chi veniva sorpreso ad esibire la massa muscolare o solo a rimirarsi il bicipite allo specchio veniva immediatamente sbeffeggiato su pubblica piazza e subito esiliato. L'esiliato diventava automaticamente l'idolo dei piccini e un sex simbol per tutte le dame di compagnia. Leonardo Da Vinci questo lo sapeva e probabilmente aveva voluto esaltare i tratti muscolo-scheletrici dell'ermellino per sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo a questo tema scottante.
La dama del dipinto comunque, ci tengo a precisarlo, è una mia zia alla lontana.


martedì 11 luglio 2017
La raccolta del melone
L'altro giorno dal barbiere dicevano che quei calciatori che pretendono contratti stratosferici andrebbero mandati a raccogliere i meloni.
Per me sarebbe bello, perché poi si portano dietro i loro bei procuratori che si mettono a trattare sull'ingaggio e magari salta fuori qualche fuori classe che prende i suoi bei 20 milioni annui perché raccoglie quaranta meloni al minuto con uno stile che c'è da restare incantati.
Il top sarebbe far diventare la raccolta stagionale del melone sport nazionale e portare le melonaie direttamente dentro gli stadi.
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