martedì 24 febbraio 2015

ZIO TONY E IL DESTINO DEL METAL, OVVERO: COME TIRAR FUORI QUALCOSA DI BUONO DA QUALCOSA DI CATTIVO

Tony Iommi è cresciuto a Birmingham (Inghilterra), una cittadina industriale.
A quel tempo lavorava come operaio saldatore. Quel lavoro gli piaceva, ma la sua vera passione era la musica. All'età di 13 anni ebbe la sua prima chitarra, prima di allora aveva suonato solo la fisarmonica, perché tutti nella sua famiglia la suonavano.
Suonò in diversi gruppi minori, e anche come rimpiazzo nei Jethro Tull, poi incontrò una band che si chiamava The Birds and The Bees. Gli chiesero di suonare con loro e di accompagnarli in un tour attraverso l’Europa. La cosa cominciava a farsi seria e, dato che si stava prospettando per lui la possibilità di una carriera come musicista professionista, si era licenziato dalla fabbrica. Quello infatti era il suo ultimo giorno di lavoro in fabbrica, tornato a casa per il pranzo disse a sua madre che non aveva intenzione di tornare al lavoro nel pomeriggio ma lei lo redarguì dicendogli che doveva tornare e finire il suo lavoro per bene. Dato che una collega si era data malata, quel giorno l’avevano spostato ad una grossa pressa a ghigliottina comandata da un pedale che serviva a piegare lastre di metallo. Durante la mattina era andato tutto bene ma nel pomeriggio d’un tratto la pressa scese piombandogli proprio sulla mano destra mozzandogli le punte del medio e dell’anulare. Non ricorda come arrivò all'ospedale, sa solo che qualcuno arrivò portando in una scatola le parti mozzate delle dita, ma non potevano essere riattaccate. Gli dissero che non avrebbe mai più potuto suonare, e la cosa lo demoralizzò molto. Finché un giorno qualcuno non gli fece sentire un disco di un chitarrista jazz gitano che suonava con solo due dita. Si trattava di Django Reinhardt, rimasto menomato per via di gravi ustioni rimediate durante un incendio, poteva suonare solo con l’indice e il medio. Ciò lo ispirò a tal punto che decise di riprendere in mano la chitarra. Dato che le dita mozzate erano troppo sensibili e suonare diventava doloroso, si fabbricò quindi dei ditali fondendo e modellando una bottiglia di detersivo per i piatti. Ma non era comunque facile perché così non poteva sentire le corde, e i ditali scivolavano troppo. Così provò e riprovò finché non riuscì a fabbricarsene di accettabili. Un altro problema erano le corde, quelle normali erano troppo spesse, ne cercò di più sottili ma non ce n’erano, così ripiego in parte su quelle del banjo, solo in seguito sarebbe riuscito a farsi fare un set di corde sottili come voleva lui. Poi modificò l’accordatura della chitarra per rendere le corde più morbide, ottenendo un suono più sporco, più oscuro ed aggressivo. E così trovo il suo sound.
Perdere le dita per lui fu devastante, ma ciò gli permise di inventare un nuovo sound e di creare un nuovo genere di musica.



9 commenti:

  1. quando uno non si sente di fare una cosa, deve avere il coraggio di dire "fanculo mamma"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me invece la scenetta con sua madre mi fa venire in mente mio fratello che spesso fa la stessa cosa con mia madre, e lo fa per non prendersi responsabilità, nel senso che lui dice "mamma, ho deciso che farò così [di solito una cosa assurda e rischiosa]" e mia madre "ma sei scemo?! Non devi farlo per questo e quest'altro motivo [motivazioni sensate e logiche]". Alla fine accetta i consigli di sua madre, e se qualcosa va storto se la prende con lei.

      Elimina
    2. c'è della perfidia nel fare le vittime per trasformare in vittima il carnefice, ma è un'arma a doppio taglio.
      come quello che si tagliava le palle per fare un dispetto alla moglie.

      Elimina
    3. Vero. Quella del dispetto alla moglie non la sapevo.

      Elimina
  2. Risposte
    1. Visto il titolo del post possiamo quindi affermare che io e il doom siamo cugini.

      Elimina
  3. è un grande, tra i miei preferiti.
    un altro che spaccava anche con un dito in meno era Django Reinhardt! ma è un pelo più rilassante

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Da quanto ne so Django Reinhardt suonava con due dita in meno (anulare e mignolo).

      Elimina
    2. si, suonava con tre, ma aveva l'anulare e il mignolo che, dopo un incendio, si erano fusi insieme, diventando un dito solo! quindi tecnicamente aveva 4 dita!

      Elimina

Allora: 'sto blog ogni tanto si mangia i commenti. Sì, è colpa delle lobby dei potenti che stanno osteggiando la mia crescente popolarità. Siccome sono un cagasotto non mi schiero contro i poteri forti, perciò vi chiedo: PER FAVORE PRIMA DI PUBBLICARE I VOSTRI COMMENTI COPIATELI, COSI' NON VANNO PERSI.
A VOLTE SPARISCONO SENZA UN PERCHE'.
GRAZIE.

In più ho deciso di impostare la moderazione dei commenti.

Le donne dei siti d'incontri

Le foto delle donne dei siti d'incontri mediamente sono di qualche anno fa. Loro sembrano più alte e slanciate di quanto non si capisca....