Gli esperimenti fatti nel laboratorio di fisica delle superiori non davano mai i risultati previsti dal libro. Neanche quello sul punto di ebollizione dell'acqua.
L'acqua contenuta nel becher sostenuto da un supporto in metallo e posizionato sopra un becco Bunsen a fiamma alta, anche una volta raggiunti i 100°C segnalati dal termometro retto da un alunno sorteggiato tramite metodo della pagliuzza più corta, non bolliva. Neanche a 200°C.
La classe era divisa in gruppi da tre, e in molti casi, nonostante le alte temperature raggiunte, l'acqua evaporava tutta senza aver fatto nemmeno una bolla. Al che, io e i miei altri due compagni-scienziati, enunciammo un nuovo principio della fisica: la materia, sollecitata da mani inesperte, tende a fare un po' il cazzo che gli pare. Nel nostro esperimento le cose andarono diversamente, conoscendo la legge della termodinamica secondo cui l'acqua guardata non bolle mai, volgemmo i nostri sguardi altrove per qualche istante, quando tornammo a riguardarla l'acqua si era tramutata in vin brulè. Il profe non si stupì più di tanto, ci disse solo di farlo sparire perché a scuola erano vietati gli alcolici e rischiavamo un mese di sospensione, a lui non interessava che gli esperimenti riuscissero, si accontentava che nessuno ne uscisse con delle ustioni di terzo grado e che l'aula non venisse distrutta dalle fiamme.
Di solito, coi miei due compagni, si fantasticava che il profe di fisica dell'altra classe, quello con lo sguardo criminale e l'aria da scienziato pazzo che salutava il nostro prof. e abbandonava il laboratorio poco dopo che noi vi eravamo entrati, ci chiudesse dentro a chiave esponendoci alle esalazioni di qualche sostanza letale di sua invenzione. Un giorno fui il primo a raggiungere la porta al termine della lezione, abbassai la maniglia e quella non si aprì. Panico! Un compagno mi spintonò via dicendo "smettila di fare il pirla", aprì ed uscì. Terza legge della suggestione cosmica: se ti convinci che una porta è chiusa sbarrata, anche se non lo è, non riuscirai ad aprirla e verrai scherzato.
Se l'acqua in vostra assenza si trasformava in vin brulè con tutta probabilità uno dei tuoi compagni di scuola di cognoma faceva "DI NAZARETH"...
RispondiEliminaNo, abbiamo provato a a ripetere l'esperimento a casa ma non abbiamo ottenuto lo stesso risultato, credo che dipendesse dal laboratorio, era stato concepito per una ditta di distillati però questa era fallita, la scuola infatti l'aveva comprato di seconda mano ad un'asta giudiziaria.
RispondiElimina