venerdì 12 agosto 2011

HO TROVATO LA RISPOSTA

"E la tua vita, Angelo, a cosa la paragoneresti in questo momento?", qualche giorno fa una persona me lo ha chiesto, e così su due piedi non sono riuscito a trovare la risposta che poteva meglio calzare, così ho improvvisato: "se fosse una parte di un libro sarebbe quel paragrafo stucchevole alla fine della prima pagina che ti fa chiudere di botto il libro per non riaprirlo più e semmai regalarlo a qualche amica sperando che se lo perda o si dimentichi di restituirlo. Se fosse un frutto sarebbe un kiwi e più propriamente la parte centrale con tutti i suoi fastidiosissimi semini del cavolo. Se fosse un mezzo di trasporto sarebbe quel trabiccolo per anziani di cui si vede talvolta la pubblicità sulle reti private, quella cosa a metà via tra un motorino elettrico e una carrozzella, che quando la persona anziana se lo vede recapitare a casa, regalo dei figli o dei nipoti, capisce subito che i prossimi passi che gli rimangono sono l'ospizio e la bara. Se fosse una canzone sarebbe "La bella Gigogin" ma cantata al contrario da una muta di cani di razza labrador".

Ora la risposta che meglio si addice l'ho trovata: la mia vita in questo momento è come quei problemi di matematica o geometria impossibili da risolvere perché, per un errore di stampa o per dimenticanza dell'autore, manca un'indicazione indispensabile alla loro risoluzione. Quelli che anche il professore che te li ha assegnati sgomento si deve rassegnare a constatare che non c'è niente da fare: il quadrato costruito sull'ipotenusa non si può calcolare perché è abusivo, occorre attendere almeno il condono dei cateti.

martedì 26 luglio 2011

- LET'S DANCE! -NO, THANKS

A ballare mi vergogno, è più forte di me, ho evitato attentamente le discoteche fin da ragazzino. Magari da solo, in particolari momenti di euforia sì, ma in pubblico mai, mi imbarazza tanto che mi vengono i brividi, mi si rizzano i peli sulla schiena PFFFFFF [verso del gatto innervosito].
Guardo gli altri e mi chiedo: ma come fanno?
E poi il tragico è che nei posti con la musica alta, che magari mi piace pure, mi sento a disagio anche a star fermo, tutti gli altri rilassati che se la godono e io che mi irrigidisco mentre sforzandomi almeno di sorridere mi chiedo quanto ancora dovrà durare quella tortura.
E quindi non mi diverte, ma un giorno non molto lontano potrei sorprendervi e scendere in pista sgambettando alla Fred Astaire, eseguire un moonwalk di un quarto d'ora secco e terminare con una spaccata alla Heather Parisi.

martedì 19 luglio 2011

LIBRI

Libri: come sbarazzarsene. Lo so non è bello metterla così, ma il problema è che ingombrano. Per uno come me che legge libri poco impegnativi, principalmente romanzi, è inevitabile giungere al momento in cui si chiede: sentirò mai l’urgenza di leggerli una seconda volta?
Per alcuni la risposta è “sì”, alcuni addirittura li ho riletti diverse volte. Sui trecento circa che possiedo so che ne rileggerei volentieri almeno 5, poi ci sono i vari manuali, dizionari, rimari, grammatiche di italiano, che spesso mi torna utile consultare. Occhio e croce se ne salvano in tutto poco più di 30. E degli altri che ne faccio?
Anni addietro avevo stilato una bella lista da proporre “aggratis”  ai vari colleghi, pochissimi ne approfittarono, tra questi la collega che si era iscritta in tarda età all’università e si sentiva in dovere di circondarsi di libri, i miei 52 classici del ‘900 numerati (a suo  tempo acquistati settimanalmente da me insieme ad un quotidiano)  fanno ora bella mostra di loro sulla sua libreria in perfetto ordine cromatico.
Buttarli non mi va, gettarli, anche se nel bidone della carta, mi sembra un’eresia. Regalarli alla biblioteca comunale sarebbe intelligente, ma la bibliotecaria del mio paese mi è antipatica, e poi ho l’impressione che non abbiano spazio per nuovi libri. L’idea  di abbandonarli in posti strategici tipo sale d’attesa varie, stazioni, corriere, bar, etc., offrire una lettura agli avventori casuali di un posto potrebbe funzionare anche se poi mi sa che i libri finirebbero presto in un cestino. L’idea geniale che mi è venuta tempo fa è questa: i mercatini dei libri. Rapido e geniale, appena arriva la stagione fredda mi nascondo qualche libro sotto al giubbotto arrivo al mercatino dei libri, mi avvicino alla bancarella, fingo di leggere il titolo di un libro e, assicurandomi che il proprietario non mi stia osservando, scarico lì uno dei miei, un furto al contrario insomma anziché prendere e portare via, lascio. Sarà comunque reato? Boh, prima mi informo dal mio avvocato e poi decido.  

sabato 16 luglio 2011

CHAT

Mi iscrivo ad una chat per single, un po' per curiosità e un po' per disperazione, contatto la prima ragazza, 29enne di Milano. Ciao... ciao... come ti chiami ecc...
Mi dice che è single e che ama le persone allegre, cerca emozioni forti. E' un po' scocciata perché io vivo in lombardia e lei vorrebbe contattare persone di fuori, comunque mi chiede qualora ci incontrassimo cosa farei per stupirla.
Sto per rispondere: "OK. Emozioni forti, emozioni forti: ti chiedo di aspettarmi in stazione centrale, scendo gettandomi dal treno e ti sorprendo!" ma mi blocca una finestra con il messaggio "la tua sessione di prova è terminata" se non mi abbono non posso proseguire, intanto lei incalza con la richiesta "e se volessi contattarti telefonicamente mi daresti il tuo cellulare?"

Va, beh, ho troncato e mi sono cancellato, mi sa che era una utente fittizia con risposta automatica.

giovedì 14 luglio 2011

WATCH OUT!

La necessità di salvare le vaschette smista-documenti impilate accanto alla mia postazione di lavoro, che puntualmente rischiano lo sfondamento dovuto al barbaro peso degli avambracci di colleghi sempre alla ricerca di pose comode e disinvolte, mi sono inventato un segnale di divieto. Volendo utilizzare un linguaggio che fosse allo stesso tempo internazionale e comprensibile avevo deciso di scrivere l'avvertimento in inglese ma dato che due termini non li sapevo li ho sostituiti inglesizzando le stesse parole prese dal dialetto mantovano: post, da postàr che vuol dire appoggiare, e gombet, da gombétt che vuol dire gomito. Non troppo sicuro dell'efficacia del messaggio scritto ho aggiunto anche un bel disegno.

sabato 9 luglio 2011

COSI' NON VA

Ragazza per cui segretamente nutro interesse, prima che possa palesarti i miei sentimenti tu sparisci, vai in vacanza in Colorado, ti trasferisci a Kuala Lumpur, parti per lo spazio, varchi la soglia di un’altra dimensione. Eri single fino a ieri ma prima di fare la prima mossa vengo accidentalmente a sapere che ti frequenti con uno, che peraltro conosco, e che addirittura c’è  una cospirazione di amici e colleghi che collabora affinché tu possa cadere tra le sue braccia. Mi inviti al cinema e vado nel panico, cosa vuoi da me? La mia casa in montagna? Un rene? Che ti mantenga agli studi?  Non se ne parla neanche, e comunque non mi freghi, l’ho capito che sono su Candid Camera. Ti invito al cinema, ci vieni con la tua amica brutta, la fai sedere strategicamente tra te e me. Ti sei lasciata col tuo fidanzato storico, ti faccio la corte, scopro che nel frattempo ti sei già messa con uno di vent’anni più vecchio con cui vai subito a convivere. Mi dici che sono speciale e son contento. Mi dici che pensavi fossi solo un amico speciale, al che capisco che essere speciale significa essere solo un povero cretino. Alle medie avevo una cotta per te, quando i nostri sguardi si incrociavano tu mi sorridevi, siamo anche finiti nello stesso gruppo per la ricerca di scienze, senza proferir parola ti guardavo, tu mi guardavi e ridevi, credevo di essere buffo e invece ero proprio il soggetto della ricerca. Alle superiori ti sparai una dichiarazione giusto all’uscita di scuola, perché avevo provato a fartelo capire in altri modi meno diretti ma tu non avevi mai afferrato il concetto, sprizzavi gioia da tutti i pori poi, io svuotato per lo sforzo me ne rallegrai, ma il giorno dopo tutto come prima, come se niente fosse stato detto, io ho provato a prendere il vizio di bere e di fumare ma non ci sono riuscito.

martedì 5 luglio 2011

WIMBLEDON

Dopo un bel rovescio l'atleta lasciò cadere la racchetta e si mise a dar di stomaco: il vomito del tennista.

domenica 19 giugno 2011

AL CINEMA

I GUARDIANI DEL DESTINO – David Norris, in lizza per la carica di senatore degli Stati Uniti incontra una giovane ballerina e passa il resto del film a farle vedere quante porte le si apriranno se gliela darà.

CAPTAIN AMERICA: IL PRIMO VENDICATORE – Dopo essere stato scartato molteplici volte alla visita di leva per via del suo apparato genitale poco sviluppato, Steve Rogers viene avvicinato da un sedicente scienziato che gli promette un miracolo. Grazie al prodigioso siero del super-dotato il ragazzo riesce a sviluppare un enorme membro. Prima che si sparga troppo la notizia, il governo americano, preoccupato che molti giovani rinuncino ad andare in guerra per cercare di procurarsi il siero, gli fa indossare una tutina buffa, lo dota di uno scudo speciale da utilizzare per coprirsi le pudenda e gli affida una missione suicida contro le armate naziste.

PIRATI DEI CARAIBI: OLTRE I CONFINI DEL MARE – Jack Sparrow in pensione e alle prese con i problemi di incontinenza: il pannolone che, come la trama, fa acqua da tutte le parti. La bella Lines, figlia di Barbanera, correrà in suo aiuto.

X-MEN: L’INIZIO – Wolverine alle elementari che fa la punta alle matite con gli artigli, il Professor Xavier e le sue polluzioni notturne, Magneto che vince tutte le partite di subbuteo. Se vi aspettate questo rimarrete delusi.

TRANSFORMERS 3 – Nel 1969 durante l’allunaggio dell’Apollo 11 ci furono dieci minuti in cui venne perso il segnale con la terra, in realtà fu un abile stratagemma della NASA per permettere ai due giovani astronauti di esplorare il lato oscuro della luna dove scoprirono i resti di una gigantesca e supertecnologica astronave aliena, lo sapevano anche i Pink Floyd che scrissero “The Dark Side Of The Moon”, l’unico pirla a non saperlo rimani tu e nel frattempo la tua Fiat Punto si è appena trasformata in un robottone che nel parcheggio del cinema sta combattendo i decepticon per salvare la terra.

L’ULTIMO DEI TEMPLARI – Un crociato del quattordicesimo secolo o giù di lì diserta le crociate e torna a casa abbandonando i suoi colleghi. Ah, ma allora non è l’ultimo dei templari! Ancora una volta il titolo italiano è stato dato da qualcuno che il film manco l’ha visto. Tramite epiche imprese il protagonista cercherà di dimostrare di non essere nemmeno l’ultimo dei pirla.

giovedì 16 giugno 2011

TEDDY

Per  lo più la gente mi considera come un orso depilato male: un po' mi tiene a distanza, un po' ride di me, un po' vorrebbe addomesticarmi. Mi lasciano strisce depilatorie davanti all'uscio, io le prendo e le appendo in casa a mo' di carta moschicida. Alcuni mi fanno gli appostamenti per fotografarmi in pose curiose per poi mandare tutto al National Geographic. I soliti due o tre circhi famosi cercano il mio impresario per strappargli un ingaggio, i circhi meno famosi e più malfamati preparano trappole complicate per catturarmi. Vada come deve andare ma il prossimo inverno non vado in letargo e mi faccio crescere i baffi in segno di protesta.

mercoledì 15 giugno 2011

MIAO

Occorrerebbe fare un parallelo tra il mio stato e la randagiaggine dei gatti, nel senso che la randagità del gatto è dovuta per lo più al distacco ed è per lo più irreversibile. Una ragazza del gattile mi spiegò a suo tempo che il gattino abbandonato che vagava nei pressi della mia abitazione andava recuperato da subito e accudito perché, per quanto avrebbe potuto sopravvivere senza troppi sforzi racimolando qualcosa da mangiare dai vari abitanti del quartiere, rischiava ben presto di diventare "selvatico" e inavvicinabile. Il gatto inselvatichito non si lascia accarezzare, anche se forse lo vorrebbe, e una volta catturato, se lo si cerca di accarezzare, lui mostrerà un evidente disagio. Ecco io sono così. Sono vittima della mia randagitudine, non mi sono integrato, e per quanto mi ci sia sforzato non ci sono mai riuscito. Mi sfuggono certi meccanismi: l'altra settimana la mia ragazza mi ha lasciato perché quando suo padre mi ha sfidato a harakiri io ho dato forfait. 

martedì 7 giugno 2011

NUDISMO

Uguale al mare. Se c'è il sole questo week-end vado in piscina, hanno aperto quella all'esterno. Se ci si stende sul telo-mare steso laddove l'erba è più rada, e da stesi si osserva il cielo con una parte di ombrellone aperto che copre parzialmente la visuale, con lo sciabordio dell'acqua per via della gente che ci nuota, con i bambini che schiamazzano e il profumo delle creme solari, sembra proprio di essere al mare. Se mi addormento e prendo un colpo di sole va a finire che me ne convinco, torno in albergo, faccio le valigie, pago e prendo subito la via di casa per anticipare il controesodo.

mercoledì 25 maggio 2011

DISPEPSIA

Mi son fatto tatuare il tuo nome nel duodeno perché tu mi leggi dentro. Sei assistente nel reparto di endoscopia digestiva, di lavoro infili tubi nella gente. Hai recuperato l'anello di fidanzamento accidentalmente caduto nel lavandino grazie alle attrezzature fatte sparire dal tuo ambulatorio e riportate il mattino seguente, risparmiando così i soldi per l'idraulico. La tua è una grande passione, ti piace guardare dentro, non importa si tratti di cose o persone. Nel portafoglio tieni una foto formato tessera del mio piloro, lo so quanto mi ami. Ti regalo fiori ma non li apprezzi, ti regalo pupazzetti di peluche e non li gradisci, cioccolatini neanche a pensarci, non è che tutte le volte posso portarti un cane alano con un sospetto di gastrite.

lunedì 16 maggio 2011

FERMENTI LATTICI ZOMBIE

Il problema è che il farmacista non sempre si ricorda di specificare che sono da conservare in frigorifero, così la scatola finisce nel comodino e addio fermenti lattici. Magari tra le prime bustine che sciogli nel tuo bel bicchiere d'acqua qualche fermento lattico sopravvissuto ci sarà pure, quando ti cade l'occhio sulle scritte stampate sulla scatolina ormai son passati almeno 3 giorni: conservare in luogo asciutto ad una temperatura compresa tra i 4 e i -4 °C. A questo punto dopo aver introdotto nel mio corpo milioni e milioni di fermenti lattici privi di vita io la risolvo così: tramite rito vudù riporto in vita quelli rimasti nelle bustine e li uso come se nulla fosse, il problema è che i fermenti lattici riportati in vita in genere hanno il vizio di nutrirsi dei fermenti lattici ancora vivi presenti nel tubo digerente creando non pochi problemi. E' risaputo che l'unico modo per fermare uno zombie è privarlo della testa. Mettermi lì ad armare nuovi fermenti lattici di microscopiche asce, scimitarre, cesoie, motoseghe e quant'altro per introdurli nel mio organismo non mi pare roba da poco, quindi a un certo punto bevo quattro litri diluiti di un potente lassativo e li espello tutti quanti, che se la sbrighino i coccodrilli nelle fogne di New York.

martedì 10 maggio 2011

LAPSUS

La mia esperienza nelle arti figurative venne stroncata quando alla prima lezione di un corso di pittura ad olio mi presentai con dell'extravergine di olive.

Le donne dei siti d'incontri

Le foto delle donne dei siti d'incontri mediamente sono di qualche anno fa. Loro sembrano più alte e slanciate di quanto non si capisca....