Quando ero molto ma molto piccolo la mela me la grattugiavano fine-fine e la mangiavo mischiata a biscotti sbriciolati. Buona! Vale come torta di mele?
Io a casa mia non cucino mai, non voglio avere vite sulla coscienza, e anche le poche volte che ho dovuto cucinare per me stesso mi son sempre fatto il segno della croce prima di mangiare.
TORTINO ESPLOSO DI TORSOLI DI MELA COLLASSATI (SENZA VERGOGNA)
Ingredienti:
8 mele complete di buccia e picciolo, se hanno l’etichetta meglio
1 cucchiaio di sciroppo di tamarindo
1 etto di farina gialla
1 etto di zucchero
1 big babol al mirtillo
Preparazione:
se avete il mixer, state tranquilli, non serve. Certo son già 2 settimane che giace incrostato nel lavello e sarebbe anche ora di lavarlo ma finché non serve perché farlo?
Prendete una mela e staccatene con cura l’etichetta in modo che mantenga la sua adesività. Se insieme alla etichetta vien via anche un po’ di buccia buttate tutto, siete negati, lasciate perdere, è inutile star lì a riprovare, per questa ricetta non siete tagliati, fate altro!
Una volta staccata l’etichetta appiccicatela alla parte interna di un’antina della dispensa, se ce ne sono già altre cercate di metterla accanto a quelle con il tono di colore più simile oppure che abbiano una forma uguale. Fate la stessa cosa con le altre 7 mele.
Ora dovete liberare il frutto dal suo torsolo, fatelo con un coltello o anche con la bocca se non volete sporcare altri utensili, l’importante è ottenere 8 torsoli. La polpa andrebbe mangiata seduta stante o al massimo messa via per le occasioni speciali.
A ciascun torsolo togliete accuratamente il picciolo e i semi. I semi vanno messi in ammollo per qualche minuto nel tamarindo e poi infilati dentro una big babol gusto mirtillo, va bene anche masticata (tanto nessuno saprà).
Prendete ciò che rimane dei torsoli e batteteli con un pestacarne fino ad ottenere una poltiglia informe e unitela con un etto di farina gialla (che poi sarebbe quella che serve a fare la polenta e la torta sbrisolona) e un etto di zucchero. Amalgamate bene. Prendete in mano tutto il bel pastone ottenuto e fatene una bella pallotta, tagliatela a metà, prendete la big babol con i semi, inseritela al centro di una delle due metà e unite le due metà ottenendo la stessa pallotta di 300 grammi abbondanti di prima, ora ci sarebbe da comprimere la pallotta fino ad ottenere una pallina piccola quanto una biglia ma dal peso di 300 gr, il procedimento sarebbe quello del nucleo di una supernova che collassa mentre l’universo rimane indifferente, per cui l’ideale sarebbe lavorare in una cucina a gravità zero, in mancanza di ciò strizzare cinicamente e buttare quello che avanza senza dare troppo nell'occhio. Ottenuta l’orrenda pallina tagliare i piccioli in pezzettini da mezzo centimetro e conficcarli nella pallina. Adagiate la pallina su un ripiano del congelatore e aspettate. A un certo punto sentirete come un botto nel freezer, fate finta di niente, è la così detta “esplosione di bontà”, vuol dire che sta riuscendo bene. Se ciò non accadesse entro due minuti abbandonate la casa e chiamate i soccorsi, la deflagrazione aumenta in modo esponenziale ogni secondo che passa, nel caso rimanesse inesplosa gli artificieri vi faranno brillare il freezer e ancora una volta il mondo sarà salvo per un soffio. Nella rara eventualità che riuscisse dovreste ottenere una cosa simile alla foto che ho postato. Servire freddo su carta di giornale vecchio ma pregiato. Bon appetite.
Siccome sono contro e non voglio tirar su gente contro la propria volontà con queste catene di S. Antonio ognuno, se vuole, si senta pure libero di fare del suo peggio, però aggiungo un grado di difficoltà:
1. racconti ricordi anche traumatici legati alle torte di mele
2. condivida la propria ricetta (anche inventata ma senza ammetterlo)
3. non nomini il nome di dio in vano per tutta la durata del procedimento.
Nomino quindi:
1. tu
2. lui
3. lei
4.l'altro
Da provare assolutamente. Ho apprezzato soprattutto la parte certosina delle etichette.
RispondiEliminaNon deludi mai le mie aspettative :D
In ufficio ho un lato di una pila di vaschette coperto da una serie di etichette di mele, pompelmi, aranci, ma anche etichette della posta prioritaria e LUFTPOST (posta aerea tedesca), a loro volta le etichette le tengo nascoste sotto un foglio con la legenda delle condizioni di trasporto (franco fabbrica, franco vettore etc.)
Eliminap.s.: io volevo far notare che il foglio di giornale riporta la notizia della vittoria dello scudetto da parte del rugby Calvisano per 25-20 contro Benetton Treviso (28/05/2005)
Giuro che stavo per chiederti che giornale era quello sotto lì, nella foto. Ma la mia accidia ha avuto la meglio.
EliminaComunque era il quotidiano è il Giornale di Brescia, che andavo a procurarmi fuori provincia.
EliminaHai lo spacciatore di quotidiani di fiducia? Uhm, noto con gioia e giubilo crescenti che l'autunno acuisce la mia stupidità.
EliminaPiù o meno, in realtà più tardi ho scoperto che lo vendevano in alcuni comuni mantovani vicini al confine col bresciano, comunque io puntavo sempre il lago di Garda, partivo alle 8 e arrivavo alle 8.40, compravo il giornale e me lo leggevo sul posto, ricordo mattine invernali ventose su una panchina in riva al lago nella desolazione più totale, in un paio di occasioni mi son comprato anche una lattina di birra per festeggiare una vittoria.
EliminaSì, ok.
RispondiEliminaE quella cioccolato e pere?
E' troppo afrodisiaca, non mi sembra il caso di metterla su un blog serio come il mio.
EliminaAhahaha oddio, ci vuole una fantasia immensa per inventarsi una cosa del genere...
RispondiEliminaComunque io le etichette delle mele le attacco alle bottiglie dell'acqua... :)
se le bottiglie dell'acqua sono di vetro e le riutilizzi o.k..
Eliminano no, di plastica... :P
RispondiEliminache spreco!
Eliminaquesto post e' un piccolo capolavoro
RispondiEliminasì, lo ammetto, è venuto fuori bene, anche se non era mia intenzione.
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