Non so se lo fanno ancora ma ai miei
tempi alle scuole medie insegnavano una materia che si chiamava
Educazione Tecnica. Ed è lì che tra le altre cose si imparava a
sciogliere i professori nell'acido.
lunedì 24 dicembre 2018
6 commenti:
Allora: 'sto blog ogni tanto si mangia i commenti. Sì, è colpa delle lobby dei potenti che stanno osteggiando la mia crescente popolarità. Siccome sono un cagasotto non mi schiero contro i poteri forti, perciò vi chiedo: PER FAVORE PRIMA DI PUBBLICARE I VOSTRI COMMENTI COPIATELI, COSI' NON VANNO PERSI.
A VOLTE SPARISCONO SENZA UN PERCHE'.
GRAZIE.
In più ho deciso di impostare la moderazione dei commenti.
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già, quanti ricordi. bella l'illustrazione.
RispondiEliminaricordo che sul libro di testo le immagini avevano il riferimento Fig. A, Fig. B, etc.
L'illustrazione è "ispirata" ad una foto di Renzi che tiene una lezione (credo in un programma TV). Io di educazione tecnica ricordo che si disegnava sul quaderno un sacco di centrali energetiche: quella idroelettrica, quella termonucleare etc.; e poi c'era anche il disegno tecnico di solidi quali il cilindro, il cubo, il dodecaedro. E a tutto ciò associo anche il ricordo della scoperta della mia miopia, infatti è proprio durante un compito in classe di educazione tecnica che mi resi conto che dal mio banco non riuscivo a leggere le domande che il prof. aveva scritto alla lavagna, perciò continuavo a fingere di dover andare al cestino per fare la punta alla matita in modo da avvicinarmi alla lavagna e leggere meglio.
EliminaNella mia generazione l' educazione tecnica non era quella roba lì. Trattavasi invece di una sorta di laboratori manuali nei quali la sottoscritta scoprì la propria disprassia.
RispondiEliminaForse però la materia si chiamava applicazioni tecniche.
Uff ... anche se si fosse chiamata meraviglie tecniche, l'avrei odiata uguale. Mi venivano di quegli obbrobi!
Credo che quella che intendi tu sia stata soppressa perché si verificavano troppi infortuni.
EliminaAh ah! Con i trafori del legno e i pirografi!
RispondiEliminaImmagino, purtroppo ai miei tempi non ti facevano più usare strumenti che potessero compromettere la tua incolumità; anche ad educazione artistica solo ai più bravi e promettenti era permesso fare le incisioni nel legno.
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