lunedì 24 febbraio 2014

L'uomo con la polpetta in mano

L'uomo, raggiunto il marciapiede all'angolo della strada, si chinava, apriva la valigetta ventiquattrore che si portava appresso e ne estraeva un cartoccio nel quale era avvolta una polpetta. Era un uomo distinto: viso rasato, camicia bianca, giacca nera, pantaloni neri. In testa portava una bombetta nera che copriva capelli grigi, lisci e ordinati. Tolto l'involucro di carta, e dopo averlo riposto nella valigetta che sistemava, una volta chiusa, accanto alla gamba destra, egli, assumendo la posizione eretta, disponeva con cura la palletta di carne macinata nella mano destra, il palmo rivolto verso l'alto, l'avambraccio teso in avanti, un po' mendicante che chiede l'elemosina, un po' cameriere che porge il vassoio agli invitati. Egli con espressione seria e concentrata rimaneva un'ora così, fermo, senza muovere un muscolo. Terminata l'ora risistemava la polpetta nella valigetta e se ne andava. Tutti i giorni così. Non si sa se la polpetta fosse sempre la stessa o se ogni giorno ne portasse una nuova da esporre, nessuno glielo chiese mai. La signora che abitava nella casa di fronte aveva provato un giorno a parlargli, a chiedergli il perché di quel suo strano rituale, ma lui era rimasto fisso, senza muovere ciglio, senza dire una parola, si era limitato soltanto, prima di andarsene, a rivolgere un cenno di saluto sollevando lievemente il cappello dalla testa in direzione della signora che, incerta se avvertire o meno i carabinieri, lo osservava dalla finestra di casa. Non sembrava egli un artista, e quella poi era una via poco trafficata di un quartiere in periferia. Poi un giorno arrivarono gli alieni e se lo portarono via.

sabato 22 febbraio 2014

Alla disperata ricerca di un po’ di sollievo

Cerco la canzone giusta, da sotto le coperte, a cinque minuti alla sveglia. Non sempre la trovo, ci sarebbe da cercare un poco meglio. Cerco la posizione comoda, nel letto. Cinque minuti di pace almeno, in mezzo quest’angoscia che mi cova dentro.
Rincorro il gioco di parola, la battuta, l’argomento futile buttato lì in ufficio per strappare una risata, che forse un po’ così mi sento meglio, ma non c’è luce che filtra dal cielo livido che ho dentro, inutile ricerca disperata. La pausa a metà mattina, alzarsi per fare un break, senza avere necessariamente fame farsi uno snack, affrettarsi per una sbirciatina alle mail private, ma non c’è la tua, tra le poche arrivate. E non serve la pausa pranzo a sciogliere questo peso ingombrante: una stalattite di ghiaccio mi attraversa da parte a parte. Nemmeno gli espedienti della sera, un libro, internet, la chitarra, cercare distrazioni dopo cena. Accomodarsi su un divano che comodo non è, versarsi un po’ di tè. Non c'è pensiero che dia quiete alla mia mente e sono troppo stanco e in TV non danno niente. Dov'è l’appiglio, la luce, la speranza a cui aggrapparsi nell'attesa che quest'ansia passi? E non c'è un perché, o forse ce ne sono troppo tanti, e cercandoli, all'estremità profonda della notte mi addormenterò.

venerdì 14 febbraio 2014

sabato 8 febbraio 2014

Trivial prosciùt (Da oggi anche nella versione per vegetariani con i dadi di tofu affumicato) n. 8

Geometria piana e Bon Ton

Oltre al cinghiale qual è l’altro animale che grugnisce?

1) Ippopotamo surfista del Gabon
2) La domanda è mal posta
3) Maiale


sabato 1 febbraio 2014

Trivial prosciùt (Da oggi in vendita anche nel pratico ed esclusivo formato da viaggio con i tovagliolini di carta per non sporcare) n. 7

Propedeutica dell'alcolemia nel sangue

Cosa significa “pig” in inglese?

1) Maiale
2) Pigmalione
3) Non vuol dire niente, è il nome di un rapper americano morto sparato


sabato 25 gennaio 2014

Trivial prosciùt (L’unico gioco che puoi giocare con le fette di prosciutto sugli occhi) n. 6

Fenomenologia domestica e divieti di sosta

Con che appellativo viene generalmente chiamato dalle donne chi va su internet a vedere i siti zozzi?

1) John il Rosso
2) Maiale
3) Tesoro è tardi, spegni il PC e vieni a dormire che domani devi alzarti presto...


sabato 18 gennaio 2014

Trivial prosciùt (Da oggi nella speciale confezione Delux a tiratura limitata con zampone e lenticchie) n. 5

Escapologia e squilibri ormonali

In che cosa rischiò di essere trasformato Ulisse se avesse seguito la sorte dei suoi compagni sull'isola della maga Circe?

1) Cassapanca dell’Ottocento
2) Capitale della Spagna
3) Maiale



mercoledì 15 gennaio 2014

Macumba

Pagandoli sempre in ritardo c'è il rischio che i fornitori mi facciano la macumba, soffro di reflusso gastrico notturno, posso fare causa alla mia ditta?

Risponde il sindacato di categoria:
No. Se lei è già stato battezzato secondo il rito di Santa Romana Chiesa ha già la copertura piena contro qualsiasi maleficio, al limite per star tranquillo dica due Ave Maria prima di coricarsi. 

P.S.: e poi la smetta di mangiare come un orso a pranzo e a cena e vedrà che il reflusso le passa.

lunedì 13 gennaio 2014

DLIN DLON...

Da quando programmi come Striscia La Notizia e La Vita in Diretta hanno cominciato a mettere in guardia gli anziani, la vita di noi truffatori, approfittatori e abbindolatori si è fatta ogni giorno più difficile.
Ecco qui di seguito alcune frasi che dette al citofono funzionano ancora per farsi aprire dalla vecchietta rimasta sola in casa:
  1. Sono amico di Don Matteo 9, mi apre?
  2. (Imitando la voce della nota conduttrice) Buongiorno signora, sono Maria De Filippi, c'è posta per lei!
  3. Sono il commissario Rex, woof woof woof
  4. Sono lo chef Tony, quello dei coltelli da cucina, si ricorda di me? Mi faccia salire che le faccio vedere come le sego a metà il cerchione di una FIAT 126 senza la minima fatica!
  5. Montalbano sono!


sabato 11 gennaio 2014

venerdì 10 gennaio 2014

NEL MIO PICCOLO FORZIERE (post vecchio)

domenica, 03 maggio 2009

Una collana di sfere d’acciaio abbandonata da un punk su una panchina, un cucchiaio da minestra in ottone, un orologio fermo sulle due meno dieci di un venerdì 18, un anello in “argento” con inciso il vero calendario Maya, un portachiavi rotto con attaccato un piccolo gallo portoghese e un altro con Jeeg robot d'acciaio in rilievo, un gettone del telefono e qualche monetina in lire, un dente di drago sulla cui base è incisa a rovescio la password del mio PC in ufficio, un bullone che avanzava alla macchina del tempo, la piuma di un tizio che tempo fa rinchiusi in un baule, le chiavi di un lucchetto appartenute al grande Houdini, un plettro bianco, un nodo di legno staccato dall'Arca di Noè, la vite d’oro di una certa bussola, e tutti, proprio tutti, i baci che non ti ho dato.

martedì 7 gennaio 2014

Nel cerchio infuocato

In casa mia il rapporto uomo/animale domestico si è invertito, non è più il padrone a comandare e a dare istruzioni bensì il contrario, per farla breve: la mia gatta mi ha plagiato.
Sì, se mi si strofina contro una gamba e va alla porta, io hop mi alzo e vado ad aprirle; se mi struscia il muso sulla caviglia, va vicino alla sua ciotolina e cerca di ribaltare il barattolo con i croccantini, hop corro a servirle il pranzo; se compare alla finestra dopo essere stata fuori, mi scruta coi suoi occhioni e, vedendo che non vado ad aprirle, gratta alla finestra, quando vado ad aprirle si batte la zampina su un orologio immaginario che avrebbe al polso quasi a dire “cazzo, è un quarto d’ora che aspetto!”. 

Anche al circo ormai è il leone che tira su dal pubblico il Principe Alberto di Monaco e gli fa fare il salto nel cerchio infuocato.

sabato 4 gennaio 2014

Trivial prosciùt (L’unico gioco da tavolo che potete trovare al banco frigo del vostro supermercato di fiducia. Da oggi anche con i dadi fatti di mortadella) n.3

Qualunquismo e cultura generale

Di che forma era il dirigibile che i Pink Floyd utilizzarono per promuovere l’album Animals durante il loro In The Flesh tour nel 1977?

1) Maiale

2) Gatto di vicolo Miracoli (es.: Jerry Calà)

3) Predicato verbale


giovedì 2 gennaio 2014

Basta cazzate

Sono giunto alla conclusione che ormai è ora di smetterla di scrivere sciocchezze, a questa età non mi s'addice più.
Dopo un attento esame di coscienza ho deciso di mettere la parola fine a tutte le corbellerie che pubblico unicamente per far presa sul pubblico femminile, pertanto d'ora in avanti in questo blog mi limiterò a trattare in modo serio, riflessivo, pacato e responsabile soltanto argomenti di una certa gravità, ne elenco qui di seguito alcuni ad esempio, e se a qualcuno non sta bene mi tolga pure dai preferiti:

- Morte
- Solitudine
- Disastri ambientali
- La puzza dei piedi
- Mia madre che brontola in cucina perché ha bruciato l'arrosto.

lunedì 30 dicembre 2013

VINCENZO IACOPONI – UNA BIOGRAFIA INVENTATA

Tutto ciò che è qui di seguito descritto corrisponde a verità.
Non è vero, ma vi prego di far finta che lo sia, così facciam bella figura tutti.

Vincenzo Iacoponi nasce a Civitavecchia il 9 febbraio del 1934 in una splendida giornata di sole, e fin qui non ci piove. Da subito i genitori si accorgono delle sue straordinarie doti: è il bambino con lo sbadiglio più contagioso del mondo, quando sbadiglia lui sbadigliano tutti nel raggio di 120 km. Sbadiglia come un orso, spalancando le fauci tipo boa che cerca di ingoiare la preda. Per queste qualità viene tenuto d’occhio dai servizi segreti e dalle forza armate, in particolare dai marines, che progettano di sfruttare le sue qualità negli scenari di guerra, obiettivo: impiegarlo per far slogare la mandibola ai nemici.

Dal 1940 al 1944 frequenta le elementari. A scuola impara tutte le tabelline tranne quelle del 7, dell’8 e del 9, ciononostante, interrogato a riguardo dalla maestra, risponde gridando i risultati sbagliati delle operazioni matematiche con tono talmente convinto da mettere a disagio l’insegnante stessa a un punto tale da insinuarle il dubbio che sia lei a ricordarsi male e a farla correre a controllare sui libri e, sopraffatta, a correggerli con la soluzione gridata dal bambino. In breve i risultati gridati dallo Iacoponi soppianteranno quelli dei libri di testo, anche la tavola Pitagorica verrà riscritta, ad esempio fino ad allora 7 per 7 faceva 46, dall'avvento di Iacoponi fa 49 fisso per tutti i paesi a livello mondiale.
Un giorno, in un tema di italiano, scrive asino con l’acca (hasino) ma la maestra stavolta non si convince, un conto è intimidirla urlando, un conto è scrivere sbagliato nero su bianco. Scrivere asino con l’acca era un vizio che avevano tanti bambini a quei tempi, era un trucchetto per far innamorare le bambine benestanti che avevano il sogno romantico di prendere come marito un uomo ignorante che nella vita non avrebbe mai combinato niente, dilapidando impunemente il patrimonio di famiglia; in genere si puniva l’alunno che aveva fatto l’errore ortografico caricandogli sulle spalle un asino adulto, poi lo si faceva girare per tutte le altre classi che lo scherzavano a turno. Altra bella punizione nelle scuole in quel periodo era far inginocchiare sui ceci i più indisciplinati, lo Iacoponi sviluppa subito una resistenza tale da farlo esibire come fachiro nelle piazze, comincia con i ceci per passare alla ghiaia, ai vetri rotti ed infine alle braci roventi; come attività extra scolastica è molto bella anche se i parenti non sono molto contenti di avere un fenomeno da baraccone in famiglia, un conto è esibirsi all'interno delle mura domestiche, un conto è esibirsi in piazza davanti a un folto pubblico che grida “bravo!”, per cui per un certo periodo meditano di venderlo al circo, poi gli concedono di esibirsi purché lo faccia con uno pseudonimo e nei paesi limitrofi in cui nessuno lo può riconoscere.
Diventa campione regionale di cavallina saltando 2300 compagni di fila, il record viene annullato quando si scopre che sono stati utilizzati anche bambini presi dall'asilo vicino.
Come era usanza in quel periodo mangia pane e frittata tutte le mattine a colazione sviluppando il pianto del coccodrillo ovvero la lacrimazione in fase digestiva.
Durante la vaccinazione antivaiolosa sviene, appena ripresosi si rimette in fila per riceverne un’altra, gli era piaciuta troppo.

Nella primavera del 1943 passa tutte le malattie infettive infantili in un solo giorno, gli orecchioni gli durano un quarto d’ora.

Nel 1956 subisce un rapimento alieno, gli extraterrestri lo portano sulla loro astronave e gli mostrano la fonte rinnovabile che utilizzano per la propulsione: un somaro che gira intorno ad un palo inseguendo una carota. Il somaro alieno è un animale intelligente al punto tale che ha capito che è meglio fare un lavoro di fatica e riservare le proprie energie mentali esclusivamente per fare dei bei ragionamenti d’amore con la fidanzata, lo Iacoponi, scosso da questa scoperta, decide di fare lo stesso, pianta lì gli studi e cerca un impiego di fatica.

Nel 1957 inventa il coro da stadio, prima non esisteva, al massimo c’era uno che si alzava dalle tribune gridando “VIVA MILAN!” o “INTER ALÉ”. Durante i mondiali di Svezia del 1958, sentendo uno dei suoi cori, Pelé sbaglia un goal facile a porta vuota.

Nel 1960 viene impiegato come controfigura di Marcello Mastroianni di schiena nella scena della fontana de “La dolce vita”, Mastroianni avendo la scoliosi si vergognava a farsi inquadrare da dietro.

Nel 1980 pubblica il romanzo di formazione Tutti dicono “grazie al cazzo!”

[conoscete Vincenzo Iacoponi? Un giorno ci daremo reciprocamente del testa di minchia nei commenti di un blog di terzi, ma solo per attirare l'attenzione.]

Ecco il seguito scritto dallo Iacoponi stesso (che trovate anche nei commenti):

(Seguito alla prima puntata)
Al liceo lo chiamavano"Iacopenzo", un po' per via dello Iacoponi, cognome paterno ereditato di diritto un po' per i resti del Vincenzo, dove il Vinc s'era perso per strada, e poi perché durante le lezioni rimaneva in apnea minuti e minuti e dovevano intervenire i pompieri per la ventilazione branchiale. Allora le ragazze dicevano: lui sta pensando. Qualche suo rivale in amore insinuava che le ragazze lo sapessero bene, dato che anche nei momenti in cui si trovavano sole con lui non avveniva niente altro che questo sonoro pensamiento, ma si sa che i rivali in amore raccontano solamente coglionate, si sa.
All'Università gli capitò di innamorarsi (e di fare innamorare di sé) Enrichetta S., figlia e nipote dei due massimi dermatologi dell'epoca passata e futura della Roma bene benissimo. Enrichetta lo invitò al suo compleanno nella sua villa ai Parioli -e dove sennò?- e ce lo fece accompagnare col suo macchinone e l'autista. Dopo circa due ore di stronzate infinite al nostro Vincenzo venne voglia e urgenza di pisciare. Si perse nei meandri di corridoi di quella specie di castello e fu tratto in salvo dall'intervento volante di Enrichetta, che aveva organizzato una squadra di soccorso per rintracciarlo. Lei lo accompagnò nel suo bagno personale e ce lo chiuse dentro, rimanendo fuori a montare la guardia.
Era una stanza immensa piena di specchi, anche sul soffitto, per cui chi avesse voluto cacare avrebbe potuto vedere in formato gigante il proprio buco del culo su quattro pareti e sul soffitto, nonché osservare il precipitare dello stronzo non verso il basso come nei comuni mortali, ma verso l'alto, come per una ascensione verso l'infinito. Vincenzo nascose il pisello a fatica tra le sue mani e pisciò nel lavandino.
Scelse di fare il servizio militare come AUC, non indiano, ma allievo ufficiale di complemento a Lecce. Ne uscì a razzo per andare a continuare alla scuola di artiglieria di Bracciano. Di lì, conquistata la stelletta agognata fu scaraventato nel Friuli in un reggimento del cazzo, dove si annoiò a morte. Ma lì conobbe la donna della sua vita, che ebbe il coraggio di sposarselo e ancor oggi piange su quella incredibile decisione. Dal giorno delle nozze non furono più soli, perché Vincenzo ci aveva preso gusto e la sua signora anche, così misero al mondo quattro marmocchi scassacazzo, che lo scassano abbondantemente ancora adesso.
Da quando è arrivato in Germany il nostro eroe si sente come un conquistatore di orizzonti sconosciuti. Ha fatto e fa un po' di tutto, meno che il barbone, ha fatto e fa tutto.
Ogni tanto scrive, ogni tanto dipinge, ogni momento rompe i coglioni, come sostengono i suoi figli, la stragrande maggioranza dei suoi nipoti, e tutte le sue amiche di web.
Gli amici di web invece sono tanto carini e ne hanno già scritta una biografia.
Il nostro Vincenzo pensa che in futuro scenderanno a Roma delle masse di pellegrini a trovare questo Papa o il prossimo, portando striscioni multicolore con su la scritta " SANTO SUBITO". Vincenzo pensa che sia il minimo contributo che questa Umanità gli debba, veramente il minimo.

Le donne dei siti d'incontri

Le foto delle donne dei siti d'incontri mediamente sono di qualche anno fa. Loro sembrano più alte e slanciate di quanto non si capisca....