In passato ho lavorato al circo, facevo il clown triste. Entravo in scena con un fiore appassito, dichiaravo di non aver mai avuto la morosa, mi facevo compatire e la gente il giorno dopo si vantava in ufficio di aver assistito allo spettacolo più brutto del mondo.
Poi per un po' venivo annunciato come il clown con le balle girate, entravo in scena con una bicicletta, mi scendeva subito la catena e cominciavo a imprecare contro tutto e tutti, da quelli seduti in prima fila fino al buco dell'ozono. E i bambini: "MAMMA, GUARDA CHE BELLA CRISI ISTERICA CHE HA IN CORSO IL SIGNOR PAGLIACCIO, DA GRANDE VOGLIO DIVENTARE COME LUI!".
Per un certo periodo in Italia c'erano più bambini che volevano fare il pagliaccio con le balle girate invece che il calciatore, l'astronauta o il pilota di formula uno. Il ministero dell'istruzione cominciò a preoccuparsi perché i temi dei bambini vertevano tutti su quell'argomento lì: diventare pagliaccio che gli girano i santissimi. Anche trai genitori ci fu il panico perché nessuno voleva mantenere agli studi un figlio che da grande per lavoro si faceva venire i cinque minuti, per cui ci fu un inchiesta parlamentare e con un decreto legge vietarono tale figura di intrattenimento. Adesso per vedere un bello spettacolo di balle girate bisogna andare oltre confine, in Benelux ci sono i clown più bravi.