Per la cena della vigilia di Natale a casa di mio padre era tradizione mangiare gli spaghetti con le acciughe (versione povera dei bigoli con le sarde), mentre a casa di mia madre si mangiavano i tortelli di zucca senza il ragù di salsiccia. Diversi anni fa litigarono perché mia madre, non ritenendola una cosa importante e dato che a uno dei miei fratelli non piacevano le acciughe, preparò soltanto i tortelli di zucca, ma mio padre si infuriò pretendendo gli spaghetti con le acciughe. Al che mia madre dovette preparare anche quelli. Io, trovandomi a dover scegliere, per non scontentare nessuno, mangiai un piatto di entrambi. Come gesto distensivo mi sembrò molto bello. Da allora faccio sempre così.
Amore mio, quando io e te vivremo insieme, per la vigilia di Natale mangeremo sempre tortelli di zucca e spaghetti con le acciughe come da mia tradizione, più altri due piatti della tua tradizione, dato che anche tu nella tua magnanimità, per tenere buoni i tuoi, avrai sempre mangiato a tua volta i piatti delle loro rispettive tradizioni di famiglia tipo trofie al pesto per tua madre e risotto ai quattro formaggi per tuo padre. Poi ad un tratto sbotterai: “Sono stanca di preparare tutti ‘sti primi piatti per la vigilia! Basta, ti lascio! E comunque è da sette anni che ti tradisco con il mio collega magazziniere, auguri!”.