martedì 17 gennaio 2012

L'INSOLITA ROUTINE

Come ogni mattina alle 7.05 ingrano la retro e con la mia auto esco dal garage, mia madre come sempre è lì ad aprirmi e chiudermi il portone. Gliel'ho detto di lasciare stare che ci penso io, che fa un freddo della madonna e le fanno anche male i piedi per i reumatismi, ma niente, non molla. Il termometro dell'auto segna 8° C ma è perché sono appena uscito, infatti nel giro di qualche minuto scende a -3°C. Comunque nebbia non ce n'è, oddio, giusto qualche banchettino qua e là. Il solito imbecille, quello che mi si accoda a 2 cm dal paraurti posteriore mostrando l'impellente esigenza di superarmi perché gli 80 km orari a cui viaggio gli sembrano troppo pochi, oggi non si fa vedere. In auto ascolto Tropical Pizza, podcast del programma radiofonico che va in onda di pomeriggio, si tratta dell'ultima puntata prima del natale, poi ho deciso di non ascoltarlo più per un po' perché mi sono accorto che se ascolto quello non riesco a vagare liberamente con l'immaginazione come facevo prima. Attraverso la campagna in un paesaggio artico e penso all'Islanda, quel paradiso freddo che sognavo nei caldi afosi di qualche estate fa, ho scoperto che quel desiderio di andarci mi era stato indotto da un libro che avevo letto e che ho riletto qualche giorno fa. La tappa intermedia è l'edicola, la proprietaria è il sindaco, sarà per sua la carica istituzionale ma non riesco a darle del tu, oggi in negozio però c'è il marito e quello non ho difficoltà a salutarlo con un ciao. Passando per il paese dove si trova la ditta noto un ragazzo con lo zaino in spalla, penso ai tempi della scuola superiore, ricordo vagamente cosa facevo durante il tragitto casa-corriera-bar-scuola, in pratica una vita fa. Ultimo tratto il viale alberato che passa davanti al cimitero, gli alberi spogli contornati da uno spesso strato di brina sembrano fatti di ghiaccio, poi stupore nel vedere il parcheggio della ditta completamente coperto da un sottilissimo strato bianco, giusto una spolverata di neve, sembra zucchero a velo. Freno bruscamente per testare il dispositivo antipattinamento e l'ABS, niente, infatti non si è formato il ghiaccio, me ne accorgo quando scendo, non si scivola. Chiudo l'auto e faccio la mia passeggiata di 3 minuti in mezzo al bianco per raggiungere la palazzina degli uffici immaginandomi dentro ad un enorme congelatore. Poi durante la mattinata qualcuno si collegherà ad internet e mi farà sapere che, caso raro, trattavasi di neve chimica formatasi dall'incontro tra smog presente in Val Padana e correnti fredde arrivate dalla Russia.

4 commenti:

  1. Misspepitasmognocivo18 gennaio 2012 alle ore 23:26

    Ho provato una sottile delusione quando mi hanno raccontato questa storia della neve chimica...ovviamente l'ho letto su internet (no non sei tu il colpevole, lo sapevò già) qualche minuto dopo essere giunta in ufficio dopo un viaggio in auto un poì più lento proprio perchè mi sono incantata ad osservare ogni cosa ricamata di bianco. Le cose, anche le più infami, quando si presentano così diventano un po' fatate...sarà che la fantasia galoppa ancora nonostante l'età...ecco insomma, io questa storia della neve chimica avrei preferito non saperla...e tu?

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  2. ...sui monti di pietra può nascere un fiore, in me questa sera è nato l'amore etc.

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  3. Di questi tempi l'importante è il risultato!
    ben venga se dall'inquinamento nasce la fantasia ;P

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  4. @ Misspepita: delusione io pure, meno male non mi è venuta voglia di assaggiarla
    @ marsiano: #e va bene così, me ne vado date, maaaaaaaaaa al mondo no non esiste nessuno che non ha sbagliato una volta amor#
    @ ninavoice: d'accordo scendo subito giù in macchina a sgasare :D

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Le donne dei siti d'incontri

Le foto delle donne dei siti d'incontri mediamente sono di qualche anno fa. Loro sembrano più alte e slanciate di quanto non si capisca....